Hai voglia a fare tanta pubblicità e a mostrare sempre il bel faccino di Diletta Leotta se poi il canale non funziona. Dazn regala – si fa per dire – una serata da incubo agli abbonati del pallone, quelli che si svenano per seguire una passione, quella del calcio. Cui si aggiunge quella della squadra del cuore. Già lo scorso anno le cose non funzionavano, le partite “arrivavano” in ritardo, si interrompevano, mancava il segnale. Buio completo, con buona pace dei tifosi, che pagano fior fiore di quattrini per assistere allo spettacolo. Regole ferree da parte di Dazn, specie da quest’anno, quando i prezzi sono lievitati e neanche c’è più l’opportunità di vedere la partita su due terminali diversi. Perché fare tutta tara è meglio che condividere, dimenticando (da parte dei padroni del vapore) che per il calcio c’è gente che si leva il pane di bocca.

Il tifoso soprassiede su tutto, anche se mastica amaro. Ma quel che è accaduto nella prima giornata di campionato ha dell’assurdo. Salta tutto, le partite le vede nessuno, quel che accade ha dell’inverosimile, roba da tv del terzo, se non del quarto mondo. E a nulla valgono le scuse e il link alternativo per riparare al disservizio. La frittata è fatta, la prima giornata diventa un mistero, e soprattutto chi ha pagato il canone si sente beffato da un sistema che ha affidato le partite di pallone a chi dimostra di non avere le potenzialità per produrre lo spettacolo televisivo. L’Agcom ha chiesto alla piattaforma streaming “chiarimenti urgenti” e “di provvedere celermente a erogare indennizzi”. Con le scuse i tifosi ci fanno poco, e le spiegazioni elargite all’utenza fanno tanto pensare a Pierino, che provava ad arrampicarsi sugli specchi quando non sapeva la lezione.
Leonardo Morelli

 

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