Stadio della Roma
La città attende novità sulla costruzione del nuovo Stadio della Roma

L’ex sindaco di Roma Ignazio Marino è intervenuto ai microfoni di Rete Sport, prima della presentazione del libro “Un marziano a Roma”, rispondendo alle domande di Massimiliano Magni. «Non è una resa dei conti. È un libro che ho iniziato a scrivere a metà mandato in cui spiegavo come mi ero concentrato inizialmente sul risanamento dei conti e nella seconda parte del mandato avremmo di nuovo investito. Purtroppo il governo Renzi, nel momento in cui avevo terminato l’opera di risanamento economico, ha ordinato ai consiglieri del PD di dimettersi. Il capo del governo ha preferito riallacciare il rapporto con le lobby».

La città attende novità sulla costruzione del nuovo Stadio della Roma. «La costruzione dello stadio della Roma è importante non solo per i tifosi, ma anche per la ricaduta economica di circa un miliardo e mezzo di euro che avrebbe. Il governo e il presidente della Regione Zingaretti hanno rallentato la costruzione e forse vogliono fermarla. Avremmo portato a Roma ricchezza culturale, sportiva ed economica. Il governo Renzi ha voluto interrompere questo percorso». La conferenza dei servizi deve ancora iniziare, ma visti i candidati sindaco in campo, cosa potrebbe accadere? «Leggo nel presente molta confusione tra i candidati sull’argomento stadio della Roma e nessuno che abbia preso una decisione netta da una parte o dall’altra. Io mi auguro che prevalga l’interesse della città. Non c’è però la determinazione nel proseguire il progetto. Il futuro sindaco spero possa portarlo a termine». Si presenterà alle prossime elezioni? «Non è l’argomento del giorno, ma il lavoro va certamente completato in questa città. Non ci sono unti dal Signore, ma spero ci possano essere candidati di statura molto più elevata di quelli che si sono presentati fino ad ora».

Articolo precedenteCalcio, Città di Ciampino, Ferendeles: “Non dobbiamo abbassare la guardia proprio ora”
Prossimo articoloAl Quirinale i festeggiamenti della Giornata nazionale delle persone con disabilità intellettivo relazionale