Trento si è presentata con il vestito preparato su misura per In City Golf, come su misura sono gli originali abiti dei golfisti. Insomma, l’abbigliamento utilizzato per l’occasione trasmetteva la particolarità dell’evento, esclusivo nello stile sì, ma aperto a tutti, di fatto e nello spirito che lo animava, e in Piazza Duomo la gente veniva sorpresa dalla “buca” in cui tutti potevano cimentarsi e provare le emozioni che regala il golf. L’evento In City Golf, per la quarta volta a Trento, ha proposto buche per tutti i gusti e il bel tempo ha invitato anche il pubblico, chi arrivato apposta e chi, sorpreso, tra lo shopping e l’ammirare le vetrine del centro.

Quando risuonavano i rintocchi di mezzogiorno, uno dei partecipanti col suo T-shot ha toccato i 273 chilometri orari nella “buca” Trentino. Poco prima Marco Valer e Alice Faggionato uscivano dal municipio appena pronunciato il fatidico sì, e si trovavano a dover attraversare l’Autostrada…, o meglio l’originale buca di In City Golf dedicata all’A22. Non hanno rinunciato ad un altro sì ed hanno tentato invano il loro ”hole in one”… prima del viaggio di nozze, ovviamente in autostrada. E un hole in one (buca al primo colpo) riusciva invece ad un giovanissimo (5 anni) alla buca Bar Pasi in Piazza Fiera.

Davvero coinvolgente In City Golf, quale modo più aggraziato per fare rinascere lo spirito di comunità e di festa che un torneo di golf? E quale modo più elegante per fare riscoprire le eccellenze del territorio che creare 18 buche artificiali tematiche nei luoghi più vivi di Trento? Ebbene, tutto ciò è stato possibile grazie a In City Golf, nome sintetizzato dell’evento che ufficialmente si chiama “Southwest Greens Central Europe In City Golf Trento 2021 presented by Engel & Völkers Trentino”, unico evento capace di rendere la città il più grande campo da golf d’Italia.

Le buche sono state le vere protagoniste, tutte personalizzate dai vari partner per rendere la sfida sempre varia ed eccitante. In Via Garibaldi c’era il Bunker Shot (il tiro dalla buca di sabbia), in Piazza Fiera il Longest Drive (tiro lungo con speciali palline), il Par 3 (un primo tiro da una pedana in alto e poi il centro in buca), il Goalwall, minuscole finestre ricavate in un portone da garage dell’azienda Mortec Tooor (che, inoltre, donerà un’importante cifra all’Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma – AIL -sulla base dei punti totali segnati), il Bowling con piccoli birilli su un parquet di Fiemme 3000, quindi la Fontana, ovvero il Nettuno di Piazza Duomo – che sorrideva sornione ai pochi abbastanza abili da riuscire a centrare il bersaglio, il San Leonardo, l’omonima cantina di Avio, e ancora “Finestra”, una realizzazione Internorm da centrare a distanza, e ancora Pin (la bandiera nello slang golfistico), ma c’era anche una Porsche a fare da “buca” in Piazza Cesare Battisti.

In secondo piano la competizione, perché come ha insegnato De Coubertin l’importante non era vincere, ma partecipare. La competitività è stata comunque di casa, con i 72 golfisti pronti a sfidare il campo, le buche e gli avversari. Una festa a cui Trento ha partecipato in massa dimostrando quanto le manifestazioni sportive ottimamente organizzate siano capaci di vivacizzare un’intera giornata.

Precisione e strategia sono le peculiarità del golf, oltre ad essere le importanti qualità della ‘festa’ organizzata da Kurt Anrather, CEO di Curtes, sempre voglioso di stupire, e a fine giornata trova il tempo per scambiare due parole: “Anche quest’anno abbiamo ‘prenotato’ il sole. Abbiamo una bella manifestazione anche quest’anno, tanta gente, flight esauriti da giorni (le squadre di quattro del torneo) e questo ci fa molto onore. In City Golf non è un evento ‘strano’, ma vogliamo proporre cose diverse, non vogliamo essere come tutti gli altri. Questo è il nostro punto forte. Questo golf può essere un golf per tutti, molto più di quello sul green, si è visto anche oggi, alla public hall c’erano una ventina di persone che hanno fatto la fila per provare il primo tiro e questo alle dieci di mattina”. Infine chiediamo a Kurt Anrather quale sarà la prossima sfida: “Sarà l’Epic Ski Tour di scialpinismo, a febbraio sul Monte Bondone”.

Articolo precedenteIl primo Campionato Italiano di Pump Track ha i suoi vincitori
Prossimo articoloBaseball, Europeo, oggi finale e finalina