Non ce l’ha fatta Jordan a superare il primo taglio degli Ottawa Redblacks, formazione vice-campione della Canadian Football League che ha scelto di investire in altri atleti. Non era facile, e lo sapevamo tutti, perché malgrado l’indubbio talento di Jordan, il football professionistico canadese è un palcoscenico che pensare di calcare con soli 4 anni di football alle spalle era più un sogno che una concreta possibilità. Resta il grande orgoglio di averci provato, la soddisfazione dei tanti complimenti ricevuti, anche dai veterani della CFL che in Jordan hanno riconosciuto enormi potenzialità.

“E’ stata un’esperienza veramente pazzesca. Solo in questi ultimi 20 giorni mi sono reso conto di aver migliorato parecchio, con un riscontro nel pro football di altissimo livello. Qui tutti mi hanno detto di continuare a spingere, perché il talento non mi manca e ho solo bisogno di continuare a crescere, e di giocare. Ho conosciuto tanti ragazzi, con esperienze agonistiche ben diverse dalla mia, provenienti dalla NCAA o addirittura dalla NFL e che qui sono stati ugualmente tagliati. Io ho bisogno di fare esperienza sul campo, ho voglia di giocare, che sia in Italia o all’estero, ma di farlo subito e al più alto livello possibile, perché a questo punto mi sto allenando ininterrottamente da due anni e mezzo senza riuscire a disputare una partita. Torno in Italia veramente contento e migliore, sia a livello umano che sportivo”.

E a farlo giocare ci penseranno certamente i coaching staff delle Nazionali italiane di tackle e flag football, che attendono a braccia aperte Jordan in una stagione dove gli appuntamenti internazionali sono tanti e tutti di primaria importanza.

Articolo precedenteCalcio donne, a Montecompatri via alla terza edizione del torneo internazionale “Carlini Cup”
Prossimo articoloPallanuoto, 3T Frascati Sporting Village, Tincani e il play out: “Ancora non abbiamo fatto nulla”