I Guelfi Firenze sono pronti a tornare in campo nella categoria riservata agli under 16. Il progetto tecnico, varato lo scorso anno con la prima partecipazione al campionato intermedio fra le classi giovanili proposte dalla Federazione Italiana Di American Football, si è ulteriormente evoluto e rinnovato nel corso degli ultimi mesi grazie alla promozione a roster, per sopraggiunti limiti d’età, di un’altra infornata di freschi Campioni d’Italia U13. Ma non per tutti i classe 2003 presenti nella rosa si tratterà di una prima volta nel Football 7 vs 7 visto che alcuni di loro hanno già avuto un assaggio della nuova categoria durante lo “Spring Bowl U16”, ospitato al “Guelfi Sport Center” lo scorso 25 aprile.

L’avvicendamento dei giocatori pronti a rinforzare i ranghi della selezione non è però l’unico argomento di discussione visto che la Under 16 gigliata sarà seguita da un coaching staff rinnovato rispetto alla scorsa stagione, causa l’impossibilità dell’ex Kicker e Defensive Back dei viola Simone Petrucci a continuare il suo lavoro con il team giovanile. Al suo posto, nel ruolo di Head Coach, ci sarà Guglielmo Perasole, fresco di back-to-back tricolore nella categoria U13. La Safety del Senior Team sarà coadiuvata dallo stesso gruppo di allenatori che ha già centrato la vittoria a livello italiano in U13 due anni fa: Andrea Gallerini, Marco Fanni, Massimo Mella, Ugo Arcangeli ed Andrea Barbieri.

La selezione fiorentina è stata inserita nel “Raggruppamento A” dalla FIDAF assieme ad avversari di assoluto valore come Warriors Bologna, Aquile Ferrara e Gladiatori Roma.

Così Matteo Mangione, Team Manager del Settore Giovanile dei Guelfi Firenze.
Come mai ha deciso di entrare a far parte dell’organizzazione dei viola?
“Sono stato adottato dalla città di Firenze, dove sono arrivato dal profondo nord sette anni fa. Ho sempre seguito la NFL in televisione e quando i Guelfi mi hanno chiesto se ero intenzionato a dedicarmi a questa causa non ho tergiversato neanche per un secondo”.

Con la under 16 si inizia a respirare l’odore del vero football: maggior numero di giocatori da schierare, contatti che aumentano per intensità e frequenza, più schemi ed incremento del dispendio energetico richiesto per coprire tutto il campo. Ovviamente, dati i fattori elencati, è importante avere un roster piuttosto ampio. Come sta andando il recruiting?
“Sono d’accordo su quanto detto e concordo sull’importanza di avere una rosa ampia. Il nostro obiettivo è quello di riuscire ad aggregare trenta ragazzi alla selezione U16 per potercela giocare in ogni situazione. Vogliamo dare ai coaches più chance possibili di ben figurare”.

Che sensazioni ha sul gruppo di allenatori chiamato a collaborare per questo progetto?
“Tutto il personale coinvolto mi trasmette fiducia. Stiamo parlando di gente che sa il fatto suo in quanto a football americano e non lascia nulla al caso, lavorando molto bene anche sotto il lato umano. Vedo un coaching staff molto preparato e completo dalla preparazione della parte atletica alla cura della tattica e dei fondamentali. Mi dispiace, infine, non poter contare su una grande persona come Simone Petrucci, costretto a lasciare il suo ruolo di Head Coach per motivi di lavoro”.

Quali sono gli obiettivi per questa squadra?
“Sicuramente vogliamo puntare ai play-off per riconfermarci sui livelli espressi nel 2016. Una volta raggiunto il nostro traguardo minimo vedremo se ci sarà la possibilità di fare un passo ulteriore verso lo Youth Bowl”.

Articolo precedente“Sport & territori”, il 7 ottobre il Convegno al Parco dei Principi Grand hotel di Roma
Prossimo articoloGuido Reni District, oltre tremila visitatori il primo giorno e doppia sospensione shock