Dopo tre anni da Assistant Coach nella sua Indiana University of Pennsylvania, Steve Franco è pronto a riallacciarsi casco ed armatura per la sua prima stagione al di fuori dei confini americani. Il Safety, giunto a Firenze solo pochi giorni fa per raccogliere il testimone di Nick Holshoe e diventare così il nuovo leader della difesa guelfa, condividerà l’avventura in terra Toscana con suo fratello John, che lo ha già allenato quando indossava la maglia dei Crimson Hawks e che ricoprirà il ruolo di Defensive Coordinator alla pari con Leonardo “Zio” Gabriele sulla sideline gigliata.

Queste le prime parole da giocatore degli Estra Guelfi Firenze del classe 1993 a poco più di un mese dal primo kick-off della stagione, che vedrà gli uomini di Coach Art Briles ricevere fra le mura amiche i Panthers Parma.

Che tipo di Safety sei?
“Ho giocato sia da Strong Safety che da Free Safety durante i miei anni di football collegiale. Con la maglia viola penso che verrò impiegato più come Free Safety, ma è presto per dirlo visto che dovremo vedere come reagirà tutta la secondaria al mio innesto nel sistema di gioco”.

Ti senti più bravo come colpitore o nelle letture?
“Le mie statistiche in fatto di tackles sono sempre state buone, ma credo comunque di dare il mio meglio sul gioco di passaggi degli avversari. Mi piace tantissimo disturbare i ricevitori e provare ad intercettare la palla”.

Pensi che la tua carriera al college sarebbe cambiata se fossi stato spostato da Quarterback a Safety durante gli anni di high school?
“A dire la verità ho giocato come Safety anche alle high school, anche se spesso venivo tenuto lontano dalle zone più calde in quanto ero il Quarterback titolare della squadra e volevano preservarmi per l’attacco. Avere un passato da Quarterback mi ha comunque aiutato molto nella mia carriera in difesa perché so come legge le situazioni di gioco chi si ritroverà con la palla in mano dopo lo snap e questo mi permette di agire rapidamente sulle coperture”.

Cosa significa per te essere il primo All American a giocare per gli Estra Guelfi Firenze?
“Sicuramente è una bella cosa, ma non mi sono mai preoccupato dei riconoscimenti personali. Quello che mi rende più felice è essere di nuovo su un campo da football nelle vesti di giocatore. Non vedo l’ora di poter condividere tante situazioni con i miei nuovi compagni di squadra, che mi hanno subito accolto a braccia aperte”.

Pensi che giocare agli ordini di Coach Art Briles in Italia sia una sorta di sogno che diventa realtà?
“Ho sempre voluto visitare l’Europa e in special modo l’Italia. Da questa nazione i miei avi sono partiti per gli Stati Uniti d’America tanto tempo fa e spero proprio di avere del tempo per poter visitare i luoghi (Pontecorvo e Napoli) nei quali vivevano prima di sbarcare nel nuovo mondo in cerca di maggior fortuna. Alla fine del mio anno da Senior pensavo che la mia vita da giocatore di football fosse finita e ritrovarmi qui assieme a mio fratello con Coach Art Briles come allenatore è sicuramente come vivere in un sogno”.

Il fatto che condividerai questi mesi con tuo fratello John penso che renda ancora più speciale questo periodo?
“Mio fratello è stato il mio coach anche all’università e averlo con me al Guelfi Sport Center renderà tutto ancora più dolce. Ci aspetta un’avventura unica che ricorderemo per il resto delle nostre vite. Non vedo l’ora di stringere dei solidi rapporti di amicizia con giocatori e membri dello staff”.

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