Eddie Printz
Eddie Printz

Dai sobborghi di Atlanta, capoluogo della Georgia famoso per ospitare la sede della Coca-Cola Company, a Firenze, città d’arte dove la “Co’a-‘ola” si beve solo con la “’annuccia ‘orta ‘orta”. E’ questo in definitiva l’ultimo trasferimento effettuato da Eddie Printz, giovane quarterback classe ’94 di Marietta, GA, che può vantare esperienze formative di primissimo livello nelle squadre di due università di NCAA Division I come University of Missouri e Texas State University. Il sito ufficiale dei Guelfi Firenze ha dunque raggiunto il nuovo import offensivo dei viola, chiamato a sostituire Daniel Lee Dobson nella stagione di IFL alle porte, al “Guelfi Sport Center”. Ecco le impressioni maturate dal georgiano durante questi suoi primi giorni di avventura italiana.

Che impressione ha avuto durante i primi allenamenti con il resto della squadra?
“Queste prime sessioni in campo assieme ai miei nuovi compagni sono andate benissimo. Ho già fatto la conoscenza di tutti e sono stato accolto in maniera veramente calorosa. I ricevitori hanno già dimostrato di essere molto abili e ci stiamo divertendo ad affinare il nostro feeling sui lanci. Il coaching staff mi ha impressionato positivamente, sono molto preparati ed intelligenti nel leggere tutte le sfaccettature di questo sport. Al momento la mia sensazione è quella di essere circondato da giocatori di valore, un fattore di primaria importanza per disputare una stagione di livello”.

Lei che tipo di quarterback è? Le piace più lanciare o correre?
“Sicuramente sono un quarterback che non si discosta molto dallo stile classico. Preferisco lanciare la palla ai miei compagni per coinvolgerli nel gioco rispetto a mettermi in proprio con delle corse. Tutte le volte che controllo uno snap dal centro mi preoccupo di vedere i movimenti dei miei ricevitori ma se le coperture della secondaria avversaria sono competenti non ho problemi a correre per guadagnare delle yards”.

Al college non ha giocato con molta continuità ma ha fatto parte di due grandi organizzazioni di NCAA Division I…
“Ho imparato moltissimo negli anni passati in entrambe le università. E’ stato magnifico far parte dei Mizzou Tigers e dei Bobcats. In Missouri il campus è enorme ed il roster della squadra era infarcito di giocatori straordinari, giocare con loro è stato ottimo. Mi ha reso migliore. Con la University of Missouri ho avuto la possibilità di crescere e di affinare le mia abilità e questo mi ha aiutato molto in Texas. A San Marcos, nella seconda parte della stagione, mi sono state date molte chance di mettermi in mostra e di accrescere il mio bagaglio di esperienze”.

Perché ha scelto i Guelfi Firenze? Come ha trovato la città?
“Innanzitutto questa è la mia prima volta in Europa. Durante i primi contatti con la società sono stato informato di quanto avevano fatto lo scorso anno e dei loro progetti futuri e ho capito immediatamente che ne volevo far parte. So che questo team è come una famiglia e amo tale visione, sono qui da qualche giorno e mi sento già uno della squadra. Su Firenze dico che è un’autentica perla, una bellissima città ricca di storia e non vedo l’ora di conoscerla meglio”.

Si è posto un traguardo da raggiungere per questa stagione?
“Voglio l’anello. Voglio vincere il campionato di Prima Divisione FIDAF. E’ un’idea ambiziosa ma non dobbiamo porci dei limiti, solo provando a raggiungere il massimo risultato eviteremo di inciampare durante il cammino”.

Chi è il suo quarterback NFL preferito?
“Matt Ryan, senza ombra di dubbio. E’ il faro dei miei Atlanta Falcons e non potrei mai tradirlo sparando un altro nome. Mi congratulo con lui per la grande prestazione contro i Green Bay Packers, l’approdo al 51° Super Bowl corona una grande stagione della mia squadra del cuore. Ciò che apprezzo di più di Matt Ryan è la sua capacità di leggere le situazioni con una buona dose di furbizia, aspetto di vitale importanza per chiunque intenda ricoprire il ruolo di quarterback”.

Sara uno dei coach dell’International Football Camp che si terrà al “Guelfi Sport Center” dal 17 al 19 febbraio. Cosa si aspetta da questa esperienza?
“Per prima cosa voglio ringraziare Touchdown Srl per avermi coinvolto in questa importante iniziativa. Sono sicuro che questo camp sarà una grande opportunità per tutti i partecipanti, in primis proprio per i miei compagni dei Guelfi Firenze. Vorrei aiutare i nostri giocatori a migliorarsi ancora per raggiungere nuovi livelli di gioco dato che nella mia concezione della partita do più importanza alle nostre capacità più che a quelle degli avversari. Mi spiego meglio: preferisco contare sui nostri punti di forza che dovermi preoccupare di quanto saranno preparati gli altri. L’International Training Camp ci darà modo di aiutare i giovani a migliorare. Non vedo l’ora di godermi il piacere dell’insegnare qualcosa ai quarterback che si recheranno al Guelfi Sport Center da tutta Italia. Sono sicuro che anch’io avrò modo di imparare un paio di cose da loro”.

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