La prima stagione di Giacomo Bonanno in maglia Estra Guelfi Firenze sta procedendo a vele spiegate, con il ricevitore della nazionale italiana che continua ad esprimersi ad alti livelli anche di viola vestito, tanto da essere diventato una sorta di “assicurazione sulla vita” nei drive offensivi gigliati con situazioni di terzo e lungo in cui Lynx Hawthrone è costretto a cercare sul profondo un uomo con le mani morbide come quelle di un pianista ma al contempo capaci di avvinghiare l’ovale con la ferocia dei grandi interpreti di questo ruolo. Il classe ’89, uno dei capisaldi della nazionale italiana, ha concluso la regular season all’ottavo posto nella lega per yards ricevute in partita (401yds in 8 sfide condite da 2 touchdown e 3, preziosissime, conversioni da due punti) ed è il primo degli italiani all’interno del roster toscano sia in quanto a yards conquistate afferrando la palla su situazioni di lancio che nella classifica “All Purpose”.

In attesa delle partite clou (i play-off dei viola inizieranno sabato 15 alle ore 15,30, quando al “Guelfi Sport Center” arriveranno i Giaguari Torino), che segneranno il destino del team gigliato in questa edizione 2019 del Campionato Italiano Football Americano Prima Divisione, abbiamo avuto modo di scambiare quattro battute con il Wide Receiver ex Rhinos Milano e Panthers Parma, che ha fatto il punto su questi primi mesi fiorentini.

Sei arrivato in viola per Coach Art Briles e nonostante i chilometri che ti devi sorbire per allenamenti e partite non sembri affatto pentito di questa tua scelta. Perché questa opportunità è così unica? Come ti stai trovando a Firenze?

“La possibilità di essere allenato da due leggende del college football è un’occasione più unica che rara e dunque non potevo proprio perderla! A Firenze mi trovo molto bene, gli Estra Guelfi Firenze mi hanno accolto alla grande e ho legato già dai primi allenamenti”.

Tre giovani viola sono in lizza per un posto agli Europei U19, che consiglio ti senti di dargli da grande protagonista del Blue Team?

“E’ sempre stimolante confrontarsi con altre realtà europee, specialmente con la nazionale perché ti sprona sempre a dare il meglio visto che rappresenti la tua nazione. Chiedo ai miei giovani compagni di squadra di divertirsi e dare il massimo, poche volta si ha l’occasione di giocare un Europeo“.

Fra un paio di settimane si inizierà a fare sul serio. Di cosa ha bisogno questa squadra per vincere la sua prima partita di play-off in Prima Divisione e giocarsela fino in fondo con le big del campionato?

“Concentrazione e limitare gli errori a zero, questo deve essere il nostro mantra. Abbiamo perso due partite in regular season contro le prime due squadre per una manciata di punti e sono convinto che in entrambi i confronti non abbiamo espresso al massimo le nostre potenzialità”.

Avevi mai visto un giocatore così dominante in tutti i ruoli come Silas Nacita? Com’è la “star” della squadra fuori dal campo?

“Così dominante in ruolo singoli sì, così dominante in più ruoli assolutamente no. L’ex Baylor è un giocatore poliedrico, tanto da poter ricoprire quasi tutti i ruoli ad eccezione di quelli della linea d’attacco e di difesa. Fuori dal campo è il classico import, con la voglia di imparare la lingua e la cultura italiana”.

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