A tracciare il bilancio delle Olimpiadi più altisonanti di sempre è proprio il Direttore tecnico Antonio La Torre: “Ci siamo messi in un bel guaio – sorride – adesso inizia la sfida per mantenersi in questa nuova dimensione, o molto vicini. Ce l’ha insegnato Gimbo Tamberi, con la sua parabola sportiva e umana, come si fa. Da adesso in poi la mentalità deve essere che ‘si può fare!’. L’avvicinamento l’abbiamo costruito bene, qui sono successi dei fatti esagerati ma non per caso: pensate a Stano e Palmisano che due anni fa abbiamo mandato in Giappone per studiare le condizioni che avrebbero trovato ai Giochi. I numeri ci dicono che il 65% di chi ha gareggiato ha superato almeno un turno. Con le staffette abbiamo realizzato 4 record italiani su 5, frutto di tanta pianificazione. Marcell Jacobs ha migliorato il primato italiano in ognuno dei suoi cinque turni di gara, e due volte quello europeo nei 100: credo possa essere l’uomo da battere per i prossimi tre anni se resterà se stesso. Tortu, un guerriero come non mai, l’abbiamo subito ritrovato dopo la semifinale, e non abbiamo mai pensato di spostarlo dall’ultima frazione della staffetta. Con Marcell, Desalu e Patta ha scritto la storia. Patta, ecco: abbiamo scelto di non fargli fare gli Europei under 23 per preservarlo in vista dei Giochi”.
Tanti altri, i giovani che hanno stupito: “Penso a Sibilio – vorrei che tutti avessero la sua, lasciatemelo dire, ‘cazzimma’ – ma anche a giovani donne già mature come Battocletti e Sabbatini. A Randazzo. Mi è piaciuto molto il quinto posto di Zane Weir, pieno merito a Paolo Dal Soglio per come l’ha portato a questa finale e sono certo che aiuterà tantissimo Leonardo Fabbri verso Parigi 2024. Non voglio dimenticare nessuno, per esempio Bogliolo e Osakue, altre neo primatiste, o un Re tornato ai livelli di Doha. L’Europa si è accorta di noi e considero cruciali gli Europei di Monaco del prossimo anno (in programma dopo i Mondiali di Eugene, ndr). Dal presidente Mei nessuna interferenza tecnica e totale carta bianca e fiducia, questo è stato importante. Prima di tutto viene l’oro ma non voglio neanche nascondere i problemi – le parole del DT – cioè capire cosa sia successo a Crippa, oppure un mezzofondo veloce da rifondare, diverse gare dei lanci nelle quali siamo scoperti, la marcia che deve lavorare sul ricambio”. I nomi per il futuro non mancano: “Dallavalle sarà un elemento di classe mondiale assoluta, a Larissa Iapichino, qui assente, abbiamo dato tutto il tempo di maturare”. Godersi il presente, pensare al domani. È così che si resta in cima al mondo.