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David Sassoli,Presidente del Parlamento Europeo è intervenuto in videoconferenza alla Seconda Edizione del Festival Nazionale dell’EconomiaCivile inaugurato oggi a Firenze dal Presidente della RepubblicaSergio Mattarella.«L’Europanon è arrivata impreparata all’emergenza Covid: il new greendeal europeo, in tal senso, non è stato una cosa casuale ma unalettura della contemporaneità. Ora, però, va fatto un passo inavanti. La parola adesso passa agli Stati nazionali, che dovranno farconvergere tutti i loro piani intorno ad obiettivi comuni. In Italia,ad esempio, vedo che ci si divide sul MES: l’Europa, sia chiaro,non impone nulla. Stiamo solo rendendo fruibile un servizio conrisorse che possono o non possono essere utilizzate, a seconda dellevolontà dei singoli paesi. Tutto quello che è in campo è nellalibera scelta dei Governi nazionali, in modo da far crescere unaconsapevolezza responsabile». Il bilancio pluriannuale dell’UnioneEuropea, ovvero capire cosa saremo da qui a 7 anni, è una battagliaimportante. Da lì passano tanti dei programmi che riguardano igiovani e le donne. Non vogliamo un bilancio che tagli ricerca,programma Erasmus ed altre opportunità. Ma vogliamo un bilancio checonsenta, tra sette anni, ai giovani non solo di sopportare i debitiche noi andremo a fare anche con il Recovery Fund, ma anche diconsentire loro di avere opportunità in più. Abbiamo strumenti checonsentiranno ai nostri paesi di sfruttare molte risorse, maattenzione: stiamo facendo debito. Non possiamo permetterci dilasciare in eredità solo debiti alle generazioni future. Questisoldi vanno spesi bene». L’Europa, lo abbiamo già detto,vuole diventare il continente leader nella lotta al cambiamentoclimatico entro il 2050: per fare questo bisogna adottare misurecomuni per tutti i Paesi membri. Per questo nel Recovery Fund i pianinazionali dovranno convergere».Il Covid ha fatto venire fuori cheabbiamo bisogno di un sistema di semplificazione. Dovrebbero essereadottati non solo dalle amministrazioni pubbliche, ma anche daiprivati. La sanità, e ce ne stiamo purtroppo accorgendo, deve avereun’importanza rilevante. Il nostro modello, con la sanitàpubblica, è rafforzabile. Ha già dato ottime risposte, ma non puòrimanere fermo».

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