Un momento sportivo denso di profonda umanità è quello vissuto ieri mattina al CONI in occasione della conferenza stampa di presentazione della Delegazione Italiana in partenza per i Giochi Mondiali Special Olympics di Abu Dhabi. 157 Azzurri, di cui 115 atleti con e senza disabilità intellettive, hanno riempito il Salone d’onore ascoltando il saluto del Presidente Giovanni Malagò:

“E’ impressionante vedere come siete cresciuti, agli albori questo progetto sembrava una scommessa e invece questa grande famiglia ha avuto lungimiranza. Special Olympics è sempre stati posizionata a metà e noi siamo fieri, orgogliosi da sempre di avervi con noi nella grande famiglia del Coni e del Comitato paralimpico”.

A seguire, Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico : “Oggi vestite la maglia azzurra nella casa dello sport italiano e onorerete il nostro Paese. Conosco Special Olympics da quando avevo 17 anni e ciò che riconosco e apprezzo maggiormente è la sua capacità di coinvolgimento e di penetrazione nel tessuto sociale. Quello che farete durante i Mondiali e gli altri 365 giorni dell’anno, non è soltanto vincere, ma partecipare al cambiamento di questo paese, dobbiamo imparare ad esercitare i diritti di cittadino e voi rappresentate la rivoluzione culturale”

Angelo Moratti, Presidente di Special Olympics Italia: “Special Olympics nasce nel 1968, più di 50 anni fa a Chicago, è stato il grande sogno di Eunice Kennedy Shriver. Il suo sogno era quello di formare un Movimento che potesse portare avanti un messaggio di speranza, di ottimismo e di integrazione attraverso il linguaggio comune dello sport, ad oggi Special Olympics conta più di 5 milioni di atleti in più di 170 paesi. Siamo il più grande Movimento sportivo del mondo. Io vorrei ringraziare di cuore tutti gli atleti, tutti voi ragazzi perchè col vostro coraggio e la vostra determinazione, il vostro impegno avete permesso tutto questo.”

Il cuore del Movimento Special Olympics rappresentato, nella sua più alta espressione, dal percorso sportivo e di vita di ogni atleta è emerso con il toccante intervento della Ginnasta Veronica Paccagnella: “Mi chiamo Veronica Paccagnella e ho 17 anni. Da piccola dicevo di essere “ammalata” di sindrome di Down, ma la mamma poi mi ha spiegato che non è una malattia, ma una condizione genetica. Crescendo ho capito che faccio un po’ più fatica degli altri, ma posso raggiungere grandi risultati.. e lo sport é stato un grande aiuto.
Ho iniziato da piccola con il nuoto e l’atletica leggera: poi per caso sono entrata in una palestra ed é cominciata una grande avventura: sono diventata un’atleta Special Olympics!
Vincere l’oro ai Mondiali sarebbe bellissimo, ma la vittoria più grande è essere qui oggi a parlare a nome di tutti gli atleti Special Olympics italiani per dire che bisogna credere nei propri sogni! Io il mio lo sto realizzando e sono felice ed orgogliosa di rappresentare il mio paese in un’evento internazionale come i mondiali di Abu Dhabi. Grazie.”

E di Sara Capone, atleta partner senza disabilità intellettiva, che gareggerà nel basket: “Giocare con loro ha trasformato il mio punto di vista sullo sport. Ho imparato che i limiti appartengono ad ognuno di noi e che spesso a fare più paura sono quelli culturali e sociali che finiscono per appiattirci. Special Olympics è un’opportunità per capire che l’inclusione delle persone con disabilità intellettive dipende solo da una società che non emargina, da tante persone che vogliono vedere oltre la diversità apparente, scoprendo che nell’aprirsi ci si arricchisce. Questo è lo sport unificato di Special Olympics di cui io mi sento orgogliosamente parte. Ho sempre giocato a pallacanestro, sin da bambina e non avrei mai pensato di poter partecipare ad un evento mondiale, ringrazio Special Olympics ed i miei compagni di squadra per questa meravigliosa esperienza”.

E’ intervenuta in qualità di Testimonial sportiva: Valentina Vezzali: “Sono onorata d essere stata testimonial di questo progetto con la Campagna di Procter&Gamble perchè lo sport ti permette di scoprire i nostri talenti superando ogni limite. Continuate a credere nei vostri sogni e, quando sarete ad Abu Dhabi, andate sempre avanti e noi sogneremo con voi”

A chiudere la conferenza stampa il brioso ma profondo saluto di un “tifoso” di Special Olympics, come lui stesso si è definito, Paolo Bonolis, questa volta non in veste di presentatore, ma di papà orgoglioso di Silvia, atleta Special Olympics “ Questa dove siamo oggi è una sala importante, dove ci sono immagini di atleti forti che però avevano un solo avversario quello con cui dovevano competere. Voi avete avuto molti avversari nella vita. Un conto è avere un solo avversario, nello specifico sportivo, un conto è affrontare avversari subdoli che non si vedono come l’indifferenza e il dubbio. Voi siete forti e rappresentate l’Italia, fatelo con tutte le vostre energie.”

Il Giuramento dell’atleta Special Olympics è stato recitato da Gabriele Di Bello, atleta del nuoto: “Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze”

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