di Alessandro Tozzi

Oggi pomeriggio, ore 18, in un teatro a Labaro (Roma Nord) si replica questo spettacolo notevole (per testo e recitazione) visto ieri sera, su un giocatore sconosciuto a tutti, o quasi, l’argentino Carlovich. Sotto ne trovate la figurina del mio libro “Figurine”, per aiutarvi a capire la sua unicità. C’è molta Argentina nello spettacolo, c’è Messi, Maradona, il tango di Piazzolla, el Flaco Menotti, il generale Videla, ma soprattutto c’è il calcio. Chi può vada.
Tomas Carlovich (1946-2020)
Difficile pensare che un giocatore praticamente sconosciuto possa essere definito da Diego Maradona il più forte di tutti, ma è così.
El Trinche (traduzione: l’intagliatore), nato a Rosario nel 1946 da famiglia croata, è uno dei grandi esponenti mondiali del calcio romantico di un tempo, avendo sempre giocato in squadre minori (soprattutto al Central Cordoba) senza mai approdare, per via del suo carattere, a squadre più blasonate.
E’ il cosiddetto numero 5, il regista centrale davanti alla difesa, “il volante” come lo chiamano in Sudamerica, visto che spetta a lui guidare la squadra.
Una volta, si narra, abbia tenuto palla per dieci minuti di seguito, ma il suo colpo a effetto è il doppio tunnel: nel corso di un incontro tra Central Córdoba e Talleres de Remedios de Escalada, un tifoso incoraggia Carlovich a compiere questa prodezza, muovendo la palla prima in avanti e poi indietro; richiesta immediatamente soddisfatta da El Trinche, e ricompensata dall’ovazione dei suoi tifosi in tribuna.
Nel 1978 Menotti conoscendone il valore prova a convocarlo per la Nazionale a Buenos Aires, lui parte ma nel tragitto preferisce rimanere a pescare.
La storia più bella è l’ultima partita amichevole in preparazione alla Coppa del Mondo del 1974, che si gioca tra la Nazionale di calcio argentina contro una squadra composta esclusivamente da giocatori nati, come lui, a Rosario. Alcuni di questi sono giocatori di spicco come Mario Kempes e lo stesso Carlovich, che nel primo tempo, finito 3 a 0 per la selezione di Rosario, umilia tutti gli avversari, obbligando l’allenatore dell’Argentina ad imporre l’uscita del Trinche nel secondo tempo per evitare guai peggiori ai suoi.
El Trinche esce suo malgrado dal campo, ma i tifosi protestano: con Carlos il biglietto vale un certo prezzo, senza di lui vale molto meno.
«Hanno inventato molte cose su di me. Alcune sono vere, altre no. Se vi ricordate qualcosa, significa che uno è vivo. Che uno è entrato e ha giocato. Si è divertito». (Tomás Carlovich)

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