Antonio Urso
Antonio Urso

Il giorno dopo la notizia secondo cui la Wada ha deciso di assolvere 95 dei primi 96 casi di atleti russi esaminati nell’ambito dell’indagine sul doping di Stato, il Presidente della Federazione Italiana Pesistica nonché della Federazione Europea, Antonio Urso, si dice esterrefatto. “E’ un fallimento di tutto il sistema, in questo modo non si fa altro che favorire il doping invece di combatterlo. Due sono le possibilità: se gli atleti accusati sono invece puliti è gravissimo il fatto che gli sia stata strappata una medaglia e gli sia stata tolta la possibilità di partecipare alle più importanti competizioni Mondiali. Se invece questi atleti sono effettivamente colpevoli il sistema antidoping internazionale risulta incapace di smascherare gli illeciti”. Antonio Urso, che della lotta al doping ha fatto una bandiera del suo percorso politico, ha parole forti verso il sistema: “Comunque vada, questa situazione colpisce in modo molto profondo la radice dello sport, che evidentemente non è in grado di controllarsi e auto regolamentarsi. Il report McLaren a questo punto risulta completamente annullato ma quello che è certo è che la Wada non ha regole precise a cui appellarsi e in base alle quali controllare i propri laboratori accreditati”.

Ora si aprono interpretazioni circa la presenza del sollevamento pesi ai Giochi: “Questa situazione potrebbe avere una sua rilevanza in materia – prosegue Urso – e forse sgonfiare il problema delle nazioni che dovranno uscire dalla federazione Internazionale, ma le possibilità sono le più disparate. Bisognerà valutare se le responsabilità sono singole o delle Federazioni, ma secondo me se si presentano casi di positività di massa, c’è sempre una responsabilità delle Federazioni”.

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