“Civita Castellana la città che’balla. Storia del Carnevale Civitonico” è il titolo del libro scritto dal giornalista Ugo Baldi e dalla ricercatrice Francesca Pelinga, che racconta, attraverso 160 pagine e oltre 300 foto, la più importante manifestazione folcloristica dell’Agro Falisco.

Due gli appuntamenti fissati per scoprire il variegato universo di questo volume. Il primo è stato fissato per il 7 di febbraio nella Sala Conferenze della Curia Vescovile di Civita Castellana, in piazza Matteotti 1, a partire delle ore 18; interverranno giornalisti, antropologi e il gruppo musicale dei Trick Ballack.

La replica è fissata per il giorno dopo, 8 febbraio, sempre a partire dalle ore 18, nei locali del Centro Commerciale Piazza Marcantoni di Civita Castellana, con la partecipazione della banda folcloristica La Rustica e tanti altri ospiti. La realizzazione del libro, edito dalla casa editrice A.I.D.I.(Accademia Internazionale D’Italia) di Sandro Anselmi, è stata possibile grazie al sostegno dell’Amministrazione Comunale di Civita Castellana e della Ceramica Cielo.

”Quest’opera vuole essere un omaggio ad una delle manifestazioni più longeve ed apprezzate di Civita Castellana: il Carnevale –’hanno spiegato gli autori è nel Dna dei civitonici e lo sarà per sempre. Il libro, che ricostruisce accuratamente la storia dell’ultrasecolare festa nella cittadina della Bassa Tuscia, partendo dai Canti Fescennini, passando per lo Statuto Comunale pubblicato nel’ 1566, fino ad arrivare ai giorni nostri, ne è la perfetta dimostrazione. Con le sue 160 pagine e le oltre 300 foto raccolte al suo interno, tra quelle in bianco e nero e quelle a colori, si afferma, così, il primo vero documento e punto di riferimento per tutti gli amanti dell’inimitabile CarnevaleCivitonico”.

Sono trascorsi gli anni – dice Ermelinda Benedetti, coordinatrice editoriale – è cambiato il modo di festeggiarlo, ma lo spirito, l’entusiasmo e la goliardia di tutti coloro che si tuffano tra la folla mascherati sono rimasti gli stessi e si sono tramandati di generazione in generazione, permettendo a questo evento di poter contare oggi le oltre 4.000 presenze in maschera ad ogni corso di gala.

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