Riecco il carnevale di Civita Castellana, vero e proprio appuntamento cult della Tuscia, pronto a stoppare qualsiasi altra cosa interra civitonica. Perché il carnevale è il carnevale, e qui, siamo schietti, vale più d’un Capodanno, della festa del santo o di qualsiasi altra iniziativa. Tre giorni  di sfilate (domenica 19, domenica 26 e martedì 28 febbraio), ma in realtà l’evento è molto di più di un tris di giornate di gloria, baldoria ed euforia. E’ l’attesa, la preparazione dei carri, è risate e incontri di persone di età diversa ma con la stessa cultura legata, appunto, alla festa più attesa dell’anno. Carri allegorici, ovvero opere d’arte artigianale realizzate a mano nei mesi che precedono la manifestazione, costumi ricercatissimi quasi come sculture di tessuti, musica e creazioni artistiche che danno sfogo alla fantasia in forme e colori che incontrano lo sfottò, la goliardia e gli attacchi al buoncostume tipici di questa giornata. E lo storico Rogo de O’Puccio. I carri partiranno da piazza della Liberazione, nella parte nuova della città, percorreranno poi via Mazzini, via della Repubblica e, dopo aver attraversato il Ponte Clementino, si inoltreranno nelle vie del centro storico, per la parte più suggestiva della sfilata, arrivando infine in piazza Matteotti con le prime luci della sera.

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