Ettore Scola e il suo cinema. Ettore Scola che racconta l’Italia. Ettore Scola che lascia in eredità immagini rimaste nella storia. Negli occhi e nei cuori di tanti appassionati. Ettore Scola e l’omaggio che il Canottieri Roma ha pensato per lui. Una serata organizzata da Edmondo Lello Mingione alla quale hanno preso parte in centocinquanta, soci del Circolo e amici del grande cineasta.
Le prime a giungere nella storica sede di Lungotevere Flaminio 39 sono state la costumista Nicoletta Ercole ed Elide Turchesi, segretaria di edizione che ha legato gran parte della sua vita professionale a quella del regista e sceneggiatore scomparso lo scorso 19 gennaio. Presente anche lo scenografo Stefano Maria Ortolani. A fare gli onori di casa, il Vicepresidente del Circolo Luca Navarra e il Segretario generale Massimo Mannocchi.
Poco dopo il cocktail di benvenuto, l’arrivo del giornalista e scrittore Masolino D’Amico e del suo consocio Canottieri Roma Michele Placido. A loro, il compito di introdurre la proiezione del film “C’eravamo tanto amati”, capolavoro del maestro uscito nel 1974. “Scola avrebbe voluto che lo ricordassimo proprio così”, ha detto D’Amico, sottolineando il tenore dell’evento: non mera commemorazione, bensì momento di incontro e ricordo nel segno di un grande artista.
“Bisogna apprezzare il coraggio nell’arte di Ettore – ha aggiunto Placido – Siamo al cospetto di un regista unico. Chi può avvicinarsi a lui oggi? Il cinema italiano manda per fortuna segnali incoraggianti in prospettiva futura”. Dopo la proiezione, tutti al ristorante per una cena in stile “Dal Re della mezza porzione”, dal nome del locale dove i protagonisti di “C’eravamo tanto amati” si ritrovavano. Inevitabile il menù a base di piatti tipici della tradizione romana. Lo chef del Circolo, Egidio Longo, ha allora proposto antipasti con fritto misto alla romana; pasta e ceci, rigatoni all’amatriciana, spaghetti alla chitarra cacio e pepe e bombolotti alla carbonara per quanto concerne i primi; abbacchio alla scottadito, saltimbocca alla romana e bollito alla picchiapò per i secondi. Infine i dolci, con crostata ricotta e cioccolato e ciambelline al vino. Un trionfo di sapori classici e unici. Classico, unico e anche inimitabile il cinema di Ettore Scola. Il lungo applauso giunto al termine della proiezione di “C’eravamo tanto amati” lo ha sottolineato.