“Perché non portate la canottiera?” La storia di Natale del Circolo Canottieri Roma inizia dalla domanda di un piccolo paziente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. La delegazione giallorossa in visita nella struttura è stata accolta proprio tra i sorrisi e la spontaneità dei bimbi. Una mattinata organizzata dal direttore tecnico del settore Canottaggio, Bruno Mascarenhas, e alla quale hanno contribuito dirigenti, soci, atleti e dipendenti del sodalizio di Lungotevere Flaminio 39. Raccogliendo la somma di 7000 Euro per la Fondazione Bambino Gesù e consegnata simbolicamente oggi, nella ludoteca dell’Ospedale.

Il denaro raccolto servirà a finanziare la campagna “Frammenti”, che ha come obiettivo quello di rispondere ai bisogni di salute dei piccoli pazienti provenienti spesso da fuori regione o da Paesi in via di sviluppo, o sconvolti da conflitti. Bambini che, nel loro Paese, non potrebbero ricevere cure adeguate perché affetti da gravi patologie come tumori, malattie rare e ultra-rare o vittime di ferite da armi da guerra.

Solo nel 2017, grazie alla rete di solidarietà di cui si avvale la Fondazione, sono state garantite 89.537 notti a titolo gratuito alle famiglie più bisognose, in un momento particolarmente importante e delicato della vita dei loro figli. Accoglienza che ha coinvolto circa 3500 famiglie.

La delegazione giallorossa è stata accolta da Cynthia Russo, responsabile fund raising e comunicazione sociale della Fondazione, e dai componenti dello staff. Ma soprattutto dai piccoli, che hanno atteso con trepidazione l’arrivo degli ospiti interrogandosi proprio su quelle canottiere. I bimbi hanno poi fatto dono al club di un bellissimo disegno dal titolo “Lo sport è salute e noi vinceremo”, accompagnato da un piccolo testo che la dice lunga sulla loro forza: “Io sono un calciatore ma al piede ho dolore. Per guarire mi hanno detto devo stare un poco a letto. Per fortuna in ospedale in ludoteca posso giocare. Alla Playstation mi son divertito e finalmente sono guarito!” Firmato: Giulia, Giuseppe e Loris.

“Abbiamo bambini che ci chiedono aiuto da ogni parte del mondo – ha ricordato la dottoressa Russo nel suo discorso di ringraziamento – La raccolta fondi è per noi fondamentale, perché le richieste sono davvero infinite. Il regalo più bello, allora, lo facciamo a noi stessi, dando la possibilità di migliorare la qualità della vita ai piccoli”.

“Siamo noi a dover ringraziare voi – la risposta del presidente Veneziano – Forse questo assegno sarà una goccia nel mare, ma il nostro gesto viene dal cuore e con il desiderio di poter contribuire a portare avanti un progetto in cui crediamo”.

La mattinata si era aperta con la regata sociale tra gli equipaggi quattro jole Master. Vincitore a sorpresa la barca del consigliere al Canottaggio Giorgio Calò, dei fratelli Mancini, Mauro e Guido, e di Massimiliano Capece, timonati dal tecnico Francesco Trifirò. I quattro hanno trionfato in finale su Renzi, Del Vecchio, Sabelli e il sorprendente Alessandro Laurito, al debutto.

Successivamente, i canottieri hanno passato il “testimone” della nobile staffetta (il maxi assegno) ai runner a bordo Tevere, che l’hanno poi portato al Bambino Gesù. Giornata baciata da un sole bellissimo ma fredda: nessuno tra gli atleti era in canottiera. Giusta, allora, la ramanzina del piccolo.

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