Da un mese si è seduto sulla panchina della Nuova Virtus. Enzo Serantoni, che molti ricordano con il nomignolo di “Penna Bianca” ai tempi dell’Eccellenza col Santa Maria delle Mole, si è rimesso in gioco dopo due anni di stop dal calcio dilettante e lo ha fatto scendendo in Prima categoria per guidare il club marinese in quel “Ferraris” dove ha lasciato bellissimi ricordi.
«Sinceramente ero poco convinto di fare questo tipo di categoria – ammette l’allenatore -, più che altro per gli atteggiamenti non molto professionali e poco seri che spesso si verificano a questi livelli, ma debbo dire che in questo primo mese di lavoro le cose non stanno andando male. Avevo già lavorato con l’attuale presidente onorario Enzo Bazzucchi e con il ds Pasquale Carnevale che mi hanno chiesto la disponibilità e così ho deciso di accettare». Nell’ultimo turno la Nuova Virtus ha provato a fare lo sgambetto all’Atletico Lariano quarto della classe (ma ancora in corsa addirittura per la prima posizione), cedendo sul campo amico per 1-0. «Purtroppo abbiamo un organico molto risicato in questo finale di stagione – dice Serantoni – e tra l’altro ci sono anche sovrabbondanze in alcuni ruoli e assenze quasi totali in altre. I ragazzi devono adattarsi e quelli che sono scesi in campo domenica lo hanno fatto in maniera dignitosa, provando a giocarsela. Abbiamo perso pure Cacciaglia dopo qualche minuto e l’abbiamo sostituito con un attaccante (Squillace, ndr): il gol decisivo è arrivato sugli sviluppi di un corner a inizio ripresa, successivamente abbiamo anche avuto qualche occasione per pareggiarla, ma il portiere ospite si è distinto soprattutto con una bella parata a dieci minuti dalla fine».
Nel prossimo turno la Nuova Virtus sarà di scena sul campo di un’altra corazzata. «Faremo visita alla Play Eur che conta in organico diversi giocatori che hanno fatto Promozione ed Eccellenza, noi comunque proveremo a fare la nostra partita. L’obiettivo è chiudere la stagione migliorando nei comportamenti settimanali e anche in partita e provando a costruire qualcosa di buono per il futuro».