Sara Visconti è uno degli ultimi acquisti di mercato della Roma calcio femminile. Si è già presentata domenica ai tifosi giallorossi con un importante gol segnato al suo debutto al Certosa contro l’Orobica Bergamo. Arrivata a Roma dal calcio a 5 e mandata subito in campo, ha mostrato di calarsi immediatamente nella nuova realtà.

Nata a Torino nel giugno del ’90, ha iniziato a giocare a calcio a 7 anni nella Bacigalupo, squadra, ovviamente maschile. A quel tempo non era ancora normale vedere bambine giocare a calcio e così il mister, quasi a dare un contentino a sua madre, ha accettato di farla provare. Dopo quel primo allenamento non ha più messo! Ha girato varie società maschili fino ai 14 anni (età massima per giocare con i maschi) poi è passata al femminile giocando e crescendo con la Juventus storica e la Real Canavese in serie B di cui dice di avere ricordi fantastici. Sara vanta anche una buona esperienza maturata in serie A dove ha indossato la maglia del Bardolino Verona e della Lazio calcio femminile prima di passare al calcio a 5. Purtroppo la nuova avventura nel futsal non partì bene e inaugurò la prima stagione con l’Olimpus con un crociato rotto (proprio nella partita contro la Roma). Al rientro la passione e la voglia erano tante e così passò alla Fenice e poi alla Lazio Sabina, squadra che le è rimasta nel cuore anche per i risultati raggiunti.

In che ruolo giochi nel calcio ad 11?
“Nella Roma gioco come centravanti esterna… tanto spazio per correre e tagliare dentro infilando la linea difensiva. Ho sempre preferito la fase d’attacco, mi piace puntare la porta e detesto rincorrere l’avversario.”

Cosa ti piace di più di te e cosa meno.
“Mi piace la mia costanza, sono una che non molla, se devo perdere è solo perché l’avversario è più forte! Purtroppo, però, sono emotiva. A volte la troppa voglia di fare non mi fa ragionare con lucidità e spreco un sacco di energie inutilmente. In campo mi lascio guidare dall’istinto, a volte va bene, a volte no.”

Come mai la Roma per iniziare questa nuova avventura nel calcio a 11?
“È una buona società e nel contempo un ambiente sereno e piacevole. Ne avevo sentito parlare bene e ho voluto provare. Al momento ne sono molto contenta. Era quello di cui avevo bisogno!”

Cosa fai nella vita oltre giocare a calcio?
“Il calcio femminile, anche se sta piano, piano crescendo, non permette alle ragazze di impegnarsi a 360 gradi. Si fanno rinunce e ci si organizza cercando di incastrare i piaceri con i doveri. Mi piace fare sport in generale. Amo la bicicletta e viaggiare, appena posso mi isolo sulle due ruote ed esploro un po’.”

Articolo precedenteCalcio, Ostiantica, Arabia e Macellari: “Mentlità vincente ed entusiasmo”
Prossimo articoloCalcio: gli arbitri? Ora vestono in verde