Giovedì 27 febbraio la Clericus Cup per la prima volta ha avuto come rito introduttivo, una Messa comunitaria presso la Cappella dei Cavalieri di Colombo con molti sacerdoti concelebranti assieme a don Alessio Albertini.

Nell’omelia l’assistente ecclesiastico nazionale Csi ha parlato di un Gesù provocatore e di vocazione. «Gesù provoca la nostra vita, nei confronti delle nostre illusioni. Una delle più grandi fortune che abbiamo – ha detto don Albertini – è aver conosciuto Gesù. Se crediamo alle provocazioni di Gesù allora nasce la vocazione, che è una libera scelta. Oggi, sembra venire un po’ meno la vocazione della pastorale giovanile. Vorrei che il cammino della Clericus oltre al divertimento diventi l’occasione per stare più vicino ai giovani». Sul tema dell’anno “Pray&Play” don Albertini ha sottolineato: «Questo slogan ci dice: dai il meglio di te stesso, mettiti nelle mani di Dio che non ti farà vincere o perdere, ma ti darà la forza per giocare la partita».

Le 5 scudettate
I seminaristi del Pontificio Collegio Urbano sono i campioni in carica della Clericus Cup. Grazie al successo ottenuto un anno fa sul Sedes Sapientiae, hanno realizzato il “poker”, rivincendo il titolo dopo averlo conquistato nel 2014, 2015, 2017. Tre titoli collezionati dai seminaristi neocatecumenali del Redemptoris Mater (2007, 2009 e 2010) e dai seminaristi statunitensi del North American Martyrs (2012, 2013 e 2018). Il Mater Ecclesiae ha conquistato due volte il titolo, nel 2016 ai rigori e nell’edizione del 2008, mentre gli studenti della Pontificia Università Gregoriana hanno vinto il titolo nel 2011.

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