Il suo esordio è avvenuto due settimane fa, nella prima gara del 2016 (persa 1-3) sul campo dell’Estense Tivoli. Ma l’Atletico Torbellamonaca non è una società che ama enfatizzare i propri innesti di mercato e così l’arrivo di un grande giocatore del calcio dilettante laziale come Wladimiro (per tutti Miro) Sbraglia è passato un po’ sotto traccia. Ma il centrocampista centrale che lo scorso primo gennaio ha compiuto 37 anni ha ancora tanto da dare a questo sport.
«Ho iniziato la stagione alla Libertas Casilina e poi per motivi personali ho deciso di andare via – racconta Sbraglia – In queste settimane ho ricevuto diverse proposte, dalla Promozione e anche dall’Eccellenza, ma stavolta ho voluto rimanere vicino casa anche perché all’Atletico Torbellamonaca ho trovato un club serio e incredibilmente disponibile in tutte le sue componenti. Per me è la prima volta in carriera in Prima categoria, ma sono cresciuto proprio in questo quartiere e ho deciso di intraprendere questa avventura». L’impatto di Sbraglia con il gruppo è stato fantastico.
«Ho trovato una squadra composta da ragazzi eccezionali: tutti i luoghi comuni che girano sulle squadre di Torbellamonaca sono stati spazzati via dai miei primi giorni qui». Domenica scorsa l’Atletico ha pareggiato 0-0 sul campo della Luiss. «Una gara equilibrata, con occasioni da una parte e dall’altra. Il nostro portiere De Bernardo è stato strepitoso in alcuni interventi, ma anche noi abbiamo avuto delle buone opportunità e alla fine credo che il pareggio sia un risultato giusto, che possiamo accettare di buon grado».
Capitan De Santis e compagni sono quinti assieme al Licenza, un po’ staccati dal quartetto di vertice. «Ma io sono fiducioso che si possa rimontare – dice Sbraglia – Ci sono ancora tanti punti in palio e la qualità di questo gruppo è alta, tra l’altro avremo molti scontri diretti in casa quindi mai dire mai». Nel prossimo turno la squadra capitolina ospiterà il Marano Equo 2004, squadra che naviga nei bassifondi della classifica. «Sinceramente so poco delle avversarie – conclude Sbraglia -, ma noi ci teniamo a fare bene per continuare la nostra rincorsa».