Fernando Mastropietro

Roma – Lui sa cosa vuol dire Lodigiani. D’altronde Fernando Mastropietro, come anche Tonino Ceci, hanno fatto la storia della vecchia “terza squadra della capitale”. Per questo, i presidenti Camillo Carlini e Andrea Augello hanno ricominciato da loro per riproporre anche all’Atletico Lodigiani lo stile dello storico club capitolino, affidando a Mastropietro (che allenò tra gli altri Francesco Totti) il ruolo di direttore tecnico e a Tonino Ceci quello di direttore generale: “C’è un confronto continuo su tutto con i due presidenti – spiega Mastropietro – La “vecchia” Lodigiani non potrà mai più esistere perché ha rappresentato un trentennio (e anche più) davvero favoloso, ma qui all’Atletico c’è la volontà di raccogliere i principi che hanno guidato un certo tipo di lavoro e in particolare quello stile. Ad esempio io sono orgoglioso del fatto che, nei 33 anni di carriera da allenatore, sono stato espulso una sola volta nei primi anni da tecnico, durante una partita di Giovanissimi dove col mio gruppo giocavano giocatori come Trotta e Silvestri: quell’esperienza fu talmente deprimente per il sottoscritto che in seguito ho fatto di tutto per non ricadere in quell’errore”.

Al di là dell’aspetto comportamentale, il progetto dell’Atletico Lodigiani si incentra su un principio fondamentale: “L’importanza della crescita tecnica di ogni singolo atleta – rimarca Mastropietro – Se c’è quella, tutto il resto è semplicemente una conseguenza, compreso il risultato del campo”. Il direttore tecnico esprime soddisfazione sulla prima parte di stagione del settore agonistico dell’Atletico Lodigiani: “Questo è di fatto un “anno zero” per noi: abbiamo completato in fretta e furia i gruppi e la risposta delle nostre squadre, comunque, è stata tutto sommato positiva. Sono convinto che nel giro di un paio d’anni la crescita del nostro settore giovanile sarà smisurata. In tal senso, l’aver aggiunto al centro sportivo di Monte Compatri quello del “Francesca Gianni” di Roma è stato un passo in avanti eccellente. E poi quello, per gente come il sottoscritto e Tonino Ceci, è un campo che rappresenta una seconda casa e trasmette emozioni enormi”.

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