L’Asd Casilina gli affiderà tutti i portieri del settore agonistico, dalla prima squadra (che dovrebbe militare in Terza categoria) all’Under 14, passando per tutte le giovanili agonistiche. Massimiliano Federici, d’altronde, ha la piena stima da parte del presidente Enrico Gagliarducci che lo ha voluto sempre nel suo staff negli ultimi quattro anni, ovunque sia stato.

“Ci siamo conosciuti quando lui era alla Polisportiva Borghesiana. Da allora l’ho seguito nell’avventura a Tor Bella Monaca e poi negli ultimi due anni di nuovo alla Polisportiva Borghesiana. Ora sono concentrato sul terminare al meglio il lavoro col club capitolino (dove Gagliarducci al momento è presidente dimissionario, ndr), poi da luglio in avanti sarò di nuovo a disposizione di Enrico nella sua nuova avventura a Casilina. D’altronde mi ha dato più volte la dimostrazione della persona diretta e seria che è, inoltre apprezzo la sua ambizione e sono convinto che anche al “De Fonseca” saprà fare cose importanti: non a caso ha investito tanto per rilevare il centro sportivo e questo significa che ha in mente di fare un lavoro a lungo termine”. Federici ha alle spalle una carriera molto importante in cui ha difeso i pali di società professionistiche come il Molfetta, il Frosinone e il Cosenza, poi la carriera l’ha finita tra i dilettanti all’Almas dove ha cominciato anche a lavorare come preparatore dei portieri. “Quando mi sono calato in una realtà di Prima categoria, non nascondo che qualche titubanza ce l’ho avuta più che altro sulla possibile risposta da parte dei ragazzi. Invece anche quest’anno ho avuto ottimi riscontri e piena disponibilità, spero che anche per la Terza categoria possa valere altrettanto. Tra l’altro, conoscendo le ambizioni del presidente, sono convinto che il Casilina sia di passaggio in questa categoria. In ogni caso il lavoro sarà basato sulle qualità e la volontà dei ragazzi che avrò a disposizione, le metodologie vanno adattate a seconda dell’età e delle capacità di chi si ha di fronte: io ci metterò il massimo dell’entusiasmo, come faccio sempre”.

La chiusura di Federici è sulla famosa regola degli “Under” che, se da una parte premia i giovani estremi difensori, dall’altra poi rischia di diventare un boomerang una volta usciti dall’età di lega. “Le regole sono queste e bisogna adattarsi: io credo che i ragazzi debbano sfruttare le possibilità e la vetrina che gli viene concessa. Ovvio che il “problema” riguarda principalmente le categorie dalla Promozione alla D, dalla Prima in giù i limiti sono meno rigidi e quindi al momento noi non ci poniamo questo problema. In ogni caso penso che alla fine giochi chi merita, al di là di tutte le questioni regolamentari”.