SuperNews ha intervistato Armando Perna, ex giocatore, tra le tante, di Palermo, Livorno, Salernitana, Modena e Legnago Salus, di cui é attualmente vice allenatore. L’ex difensore classe 1981 si é rituffato nel suo passato calcistico, ha parlato della sua avventura da vice allenatore del Legnago Salus e si é infine espresso sulla Serie A e sulla Serie B. In particolare, Perna ci ha indicato chi tra Inter, Napoli e Milan ha la possibilità di allungare sulle altre in questo turno infrasettimanale e quale club di Serie B lo ha positivamente impressionato fino ad ora.

Debutti a 17 anni nella stagione 1998-1999 con la prima squadra del Palermo. Poi, nel 1999-2000, vieni ceduto in prestito all’Udinese. Con i friulani giocavi nella primavera e in prima squadra, ma non hai mai debuttato. Fai ritorno in rosanero nel 2000-2001, l’anno della promozione in B della squadra. Che ricordo hai dei tuoi anni a Palermo? E perché con l’Udinese di De Canio non c’è stata la possibilità di restare e convincere?
Il primo anno con il Palermo é stata una bellissima emozione, perché a soli 17 anni ho ricevuto la convocazione per giocare nella prima squadra della mia città. Quello rosanero era un gruppo splendido. Quell’anno eravamo in C2, poi fummo ripescati in C1 e disputammo un grande campionato. Purtroppo, però, perdemmo i playoff contro il Savoia, che quell’anno approdò in Serie B. Dopodiché, andai in prestito a Udine. Lì mi sono trovato benissimo, anche se non sono stato riconfermato e sono tornato a Palermo. Nonostante questo, ho dei bellissimi ricordi della parentesi con l’Udinese: ho potuto assaporare la Serie A e giocare con campioni come Pizarro, Fiore, Giannichedda. Credo che l’Udinese di De Canio abbia fatto la storia e gettato le basi per gli anni successivi, ritrovandosi anche a giocare i preliminari di Champions. E’ stata un’avventura bellissima, che ricordo con tanto affetto.

Nel 2003-2004 approdi in Serie B con la Salernitana. Che ricordi ti legano alla maglia granata? Ti dispiace vedere in affanno la tua ex squadra, che rischia attualmente anche di essere estromessa dalla Serie A per via della mancanza di acquirenti e garanzie valide?
Nel 2003 sono approdato a Salerno. Io arrivavo dal Livorno, con cui avevo vinto il campionato di C1. Quell’anno la Salernitana fu ripescata in Serie B, e quello fu il momento della “consacrazione calcistica”: ho iniziato a giocare con continuità, ho disputato 38 partite e lì ho avuto la possibilità di conoscere mister Pioli, con cui ho tutt’ora un bellissimo rapporto. Ho ricordi bellissimi di quell’annata. A Salerno mi sono trovato benissimo e la porto nel cuore. E’ una piazza caldissima, bellissima, che ti fa sentire davvero un giocatore importante. Mi dispiace molto vederla in questa situazione. Dopo anni travagliati aveva trovato un po’ di pace, arrivando in Serie A. E’ un peccato se dovesse essere estromessa dal campionato. Mi auguro di no. Spero che possa arrivare alla fine di quest’annata e migliorare anche la sua posizione in classifica.

Nella 19esima giornata di Serie A il Milan giocherà in trasferta contro l’Empoli, l’Inter in casa contro il Torino, mentre il Napoli ospiterà lo Spezia: chi ha più possibilità di conquistare punti preziosi?
L’Inter é Campione d’Italia, ha allungato la rosa, é prima in classifica e giocherà in casa, e questo dà sempre una spinta importante. Tuttavia, credo che in questo turno infrasettimanale Milan e Napoli possano rimanere sulla scia dei nerazzurri e non perdere punti per strada.

Nel 2007 arriva il tuo debutto in A nel Parma allenato da Pioli, attuale tecnico del Milan, che ti ha dato grande spazio in tutti i club che ha allenato. Cosa ne pensi del suo lavoro in quel Parma e sull’attuale gruppo rossonero? Ti convince questo Milan, tanto da ritenerlo in corsa per lo scudetto?
Con il Parma ho coronato il sogno che ha ogni bambino che inizia a giocare a calcio. (…) Ho uno splendido ricordo di quel Parma: anche lì ho giocato con tanti campioni, come Morfeo e Couto. Con Pioli ho un ottimo rapporto, ancora oggi ci sentiamo. Il mister era alla sua prima esperienza, era un debuttante che si é trovato a guidare un gruppo di giocatori importanti. (…) Credo che quell’esperienza al Parma abbia dato a Pioli la possibilità di crescere, sia da un punto di vista tecnico che morale. Quel lavoro se lo ritrova oggi al Milan, e credo sia stato bravo in questi anni a gettare le basi per un gruppo solido importante, che attualmente si trova a lottare per lo scudetto. Pioli ha avuto un ruolo importante in questi due anni, perché la rosa del Milan può contare su un grande spirito di squadra e può competere fino alla fine.

Altra tappa della tua carriera calcistica é Modena, società con cui hai trascorso in totale 11 stagioni e 345 presenze. E’ la squadra alla quale ti sei maggiormente legato? Cosa ti faceva sempre ritornare dai gialloblù?
Modena é il club in cui ho trascorso più stagioni, diventando anche il secondo giocatore con più presenze nella storia dei gialloblù. Mi sono fermato a vivere a Modena, una città che mi ha dato e mi dà ancora tanto. Quando mi si presentava l’occasione di tornare al Modena non ci pensavo due volte: quella società per me é casa, tornare al Braglia per me é sempre un’emozione, e lo era anche quando affrontavo i gialloblù da avversario. Quella maglia me la sento addosso.

Attualmente il Modena é seconda in classifica nel girone B di Serie C, a quota 45 punti. Potrebbe salire in Serie B quest’anno?
Sì, credo che il Modena dopo il passaggio di proprietà abbia costruito quest’anno una squadra importante per vincere il campionato. E’ partita con qualche defezione, ma pian piano questo gruppo, nuovo e composto anche da giocatori di categoria superiore, si é assemblato e ha portato a casa 11 vittorie consecutive fino ad ora, frutto del lavoro svolto dalla nuova società e dal mister Tesser.

Ora sei vice allenatore del Legnago Salus, che attualmente si trova terzultimo a quota 18 punti nel girone A di Serie C. Perché il club occupa questo posto? Cosa, fino ad ora, non ha funzionato e cosa dovrebbe essere migliorato?
L’obiettivo é quello di migliorare la posizione in classifica rispetto allo scorso anno e dare continuità, cercando di trovarci sempre fuori dai playout. Succede che a volte si raccolgono frutti, altre volte si lascia qualcosa per strada. Ci sono stati nuovi innesti, la squadra doveva amalgamarsi del tutto. In ogni caso, siamo felici del lavoro svolto fino ad oggi. Sicuramente possiamo e vogliamo migliorare questa classifica, e questo può essere possibile solo tramite il lavoro giornaliero. I risultati aiutano a creare l’entusiasmo giusto e lavorare meglio.

Ti piacerebbe salire di categoria e poter allenare un club di Serie B? Quale squadra del campionato cadetto ti sta sorprendendo particolarmente quest’anno?
Assolutamente sì, voglio crescere e raggiungere gli obiettivi raggiunti da calciatore anche nei panni di allenatore. Quantomeno é giusto provarci. (…) Un club che mi ha impressionato é la capolista Pisa, una squadra costruita bene guidata da un allenatore che in questi anni ha dato continuità alle sue idee di calcio, traendone adesso i benefici. Anche il Benevento gioca bene, conosco lo staff, é una squadra importante. Mi dispiace vedere il Vicenza in questa situazione, perché magari si era prospettata un altro campionato, ma il campionato di B é talmente lungo e affascinante che ad oggi non si può stabilire già chi é salvo e chi no. Sicuramente Vicenza e Pordenone dovranno correre tanto per tirarsi fuori da questa situazione.

https://news.superscommesse.it/interviste-personaggi-famosi/2021/12/armando-perna-a-supernews-lesperienza-al-legnago-mi-sta-facendo-crescere-tanto-modena-casa-mia-serie-a-milan-e-napoli-non-lasceranno-punti-per-strada-475874/

Articolo precedenteAtletico Lariano, Colasanti promuove l’agonistica: “Una prima parte di stagione davvero buona”
Prossimo articoloVolley, Zagarolo Sports Academy, De Notarpietro: “Il nostro progetto entra nel vivo”