A seguito di esposto presentato dal Codacons, l’Autorità per le Comunicazioni ha avviato un monitoraggio sugli spot “virtuali” che appaiono sui teleschermi durante le partite di calcio trasmesse in tv, finalizzato ad accertare la legittimità di tale forma pubblicitaria.

Si tratta di quelle pubblicità, da qualche tempo presenti nel corso delle partite di calcio trasmesse da Sky e Mediaset, inserite elettronicamente all’interno delle immagini riprese dalle telecamere – spiega l’associazione – Tali spot vengono immessi nel corso di un’azione di gioco e collocati al centro del teleschermo, nel mezzo del campo di calcio, tra gli stessi giocatori inserendosi con modalità estremamente invasive e in un contesto tutt’altro che marginale.

“Tale forma di pubblicità incide inevitabilmente sulla qualità e integrità dell’evento sportivo – scriveva il Codacons nell’esposto – ed elude le naturali difese a cui il telespettatore è solito ricorrere dinanzi ad una pressione pubblicitaria scoperta, ed è particolarmente efficace perché non gli consente una pronta reazione, con il risultato di fargli subire il messaggio pubblicitario. Il telespettatore, quindi, si trova costretto ad elaborare mentalmente lo spot, anche inconsciamente, contro la sua volontà. La pubblicità virtuale, dunque, in tutte le sue forme, disorienta il pubblico dei consumatori ed è anche in grado di alterare il confronto concorrenziale tra le imprese perché si risolve in una forma aggressiva di sponsorizzazione di un marchio o di un prodotto”.

L’Autorità per le Comunicazioni ha deciso ora di vederci chiaro e, in una nota inviata al Codacons, ha informato che “la tematica della cd. “pubblicità virtuale” è all’attenzione di questa Autorità, la quale ha avviato uno specifico monitoraggio sulle partite di calcio per valutare eventuali profili di rilevanza della fattispecie descritta”.

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