Manifesti, brevi video, canzoni, conversazioni e testimonianze si alterneranno nel corso dello speciale happening “103 rose nel pane – Il viaggio ‘New Romantic’ di Roberto Pecci”. Una nuova iniziativa targata Banda del racconto. Per presentare al pubblico i suoi nuovi lavori, lo stilista Roberto Pecci s’inventa un omaggio alla viterbesità: invita narratori esperti e recupera vecchi saperi della tradizione locale, come la ricetta della Pagnottella di Santa Rosa e una dimenticata versione “per sole signore” del leggendario aperitivo 103. Oltre a tre maestri artigiani di una Viterbo che non c’è più, come il fornaio Angelo Ubertini, il barman Roberto Fanelli, Orfeo Proietti, custode, campanaro e sacrestano della Crocetta, accanto a Roberto gli amici e colleghi di sempre: Laura Antonini, Antonio Tonietti e Antonello Ricci. Per l’occasione verranno proiettati i due nuovi cortometraggi di Pecci: “La Nouvelle Bohème” e “A piedi nudi nel bosco”. Appuntamento giovedì 11 ottobre ore 19 al Gran Caffè Schenardi (Viterbo, Corso Italia). Speciale aperitivo a seguire. Ingresso libero.

Tutto questo è riuscito a ricreare – liberamente-creativamente rielaborando il rodatissimo modello di ricerca targato Banda del racconto – lo stilista viterbese Roberto Pecci. Noto ricercatore e interprete di moda, con master di settore in Catalogna e Oltreoceano, coi suoi modi anticonformisti e controcorrente, Roberto ha saputo dar forma nel tempo a un proprio peculiare stile di seduzione al femminile, giungendo a riproporre in sfilata – tra l’altro – bellezze femminili e paesaggi della Viterbo felliniana al Grand Hotel di Rimini.

Interverranno anche le sue adorate “modelle per un giorno”: le bravissime, timide e simpatiche Alessia Gubbini e Alice Carpinelli. Certo, perché per l’occasione Roberto presenterà al suo pubblico anche due nuovi lavori di ricerca sull’originale Home-Style che gli è proprio: da una parte la breve incantagione, l’intenso corto “A piedi nudi nel bosco” (interpretato da Alice, vera e propria fata del bosco segreto) dedicato alle pratiche scalze nei boschi come ricerca di benessere, abbracci agli alberi e abbandoni fra radici come forma di un nuovo e più genuino prendersi cura di sé; dall’altra le foto-tavole della Nouvelle Bohème” (interpretata da Alessia), figura di giovane appassionata e sognatrice, colta e sensuale, ribelle e anticonformista, “trasferita” di peso dalla Parigi ottocentesca ai giorni nostri.

Al termine, speciale aperitivo a base di Pagnottella di S. Rosa a fette leggermente bruscate con marmellate tipiche (a cura di Artigian Pan dei fratelli Selvaggini) e 103 al petalo di rosa (mixata live da Roberto Fanelli. Il tutto arricchito dai deliziosi formaggi artigianali offerti da Tonino Pira di Agriristoro Fratelli Pira. Ingresso libero.

Così Roberto Pecci sui suoi nuovi lavori: “Parlo del mio percorso creativo attuale come di un viaggio ‘New Romantic’ perché il punto che racchiude i miei due nuovi lavori di ricerca-style è proprio il loro comune aspetto ‘romantico’ e vorrei dire minimale, naturalmente sobrio. Stiamo parlando di un paradigma di eleganza senza tempo, dalla silhouette garbata e con sfumature pacate. Oggi non s’impongono più regole predeterminate nel modo di vestire. Si accoppiano colori che prima era impossibile, se non sconveniente, abbinare. Ci si veste a cipolla, strato su strato con il bustier in bellavista, anche tenendo conto dei cambiamenti meteo. In questi due nuovi lavori ho cercato di essere quanto più possibile essenziale e diretto nel comunicare emozione. Ho cercato di farmi “pittore” di emozioni. Spero che tale messaggio di equilibrio di forme e di ricerca di stile possa giungere a segno. Nella “Nouvelle Bohème” racconto, in angoli sperduti di città, un’artista un po’ incompresa, diciamo anarchica, che non segue la moda, ma emana un’immagine tutta sua, ben definita, sensuale e atemporale. In “A piedi nudi nel bosco” porto invece in scena una donna un po’ Cenerentola, fata e sciamana, che vaga nel bosco alla ricerca di sé stessa. Un’immagine ‘New Romantic’ appunto, immersa nella affascinante natura, negli splendidi boschi del nostro Alto Lazio, rispettandone aromi, odori, sensazioni ed emozioni vissuti durante il percorso. È Nostra Madre Terra a offrirci tutto questo. Dobbiamo essergliene grati.”

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