Il nuovo sito del Team Italia FIPE si arricchisce anche delle schede degli atleti del ParaPowerliftingSette gli Azzurri che hanno intrapreso il percorso della qualificazione olimpica, guidati dal Direttore Tecnico Sandro BoraschiPaolo Agosti, Andrea Bruno, Matteo Cattini, Giuseppe Colantuoni, Andrea Quarto, Emanuela Romano e Donato Telesca. Insieme a loro anche i tecnici che li stanno accompagnando in questo entusiasmante percorso verso Parigi 2024: Antonio Di Rubbo, Filippo Piegari e Orlando Maruggi, oltre ovviamente al DT Boraschi.

“Mancano meno di 600 giorni a Parigi – dice il DT Boraschi – Noi, tra l’altro, rispetto all’olimpica abbiamo iniziato il percorso subito dopo Tokyo, perché avevamo l’obbligo di prendere parte ai Mondiali tre mesi dopo le ultime Olimpiadi per poter iniziare l’iter verso Parigi. Praticamente ci ha tenuti sul pezzo senza soluzione di continuità”.

 

Sandro Boraschi ci racconta le difficoltà di intraprendere un percorso olimpico, non soltanto in palestra: “Per noi è molto importante che l’atleta valuti la sua crescita non solo in funzione di una partecipazione olimpica. Poi lo sappiamo tutti che è il focus principale e il punto più alto di una carriera ma questo non vuol dire sottovalutare e non dare la giusta importanza a un Europeo o a un Mondiale. Tra l’altro ci sono competizioni molto più difficili e complesse, dal punto di vista agonistico rispetto ai Giochi, dove si hanno meno avversari, e molti sono tagliati fuori per una serie di regole, penso ad esempio ai ‘doppioni’ di nazionalità. Non vogliamo che quella del ticket olimpico diventi un’ “ossessione” che condizioni e faccia vivere male tutto il processo di avvicinamento, lavorando anche male. Se metti l’asticella così in alto e così lontano rischi che un atleta si bruci, fisicamente e psicologicamente. L’asticella va alzata gradualmente, bisogna pensare e guadagnare qualcosa step by step. Ora l’obiettivo è Tbilisi e cercare di alzare un kilo in più per salire sempre di più nel ranking. Poi penseremo al Mondiale, dove ci saranno davvero tutti ed è lì che si cominceranno a delineare atleti e categorie. Anche noi cercheremo di qualificarci in due categorie per ciascun atleta, per poter poi capire in quale conviene stare, fatto anche qualche calcolo al di fuori della pedana. E’ un gioco di strategie”.

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