Il primo lampo del 2018 di Filippo Tortu è un 10.16 (+1.5) nei 100 metri. A Rieti Tortu, campione europeo under 20 dello sprint, inaugura la sua stagione all’aperto in una gara praticamente senza rivali che lo proietta al traguardo ad appena un centesimo dal personal best di 10.15 ovvero il suo record italiano junior. Un crono che sbriga subito la pratica dello standard di iscrizione (10.20) per i Campionati Europei di Berlino. L’agenda dell’ancora 19enne delle Fiamme Gialle (ne compirà 20 il prossimo 15 giugno) è già fissata: stasera il big match Roma-Juventus (Pippo è un super tifoso bianconero) e poi ancora due sprint sui 100 metri, il 23 maggio a Savona e il 31 maggio al Golden Gala Pietro Mennea a Roma dove affronterà il fulmine statunitense Christian Coleman e l’altro azzurro Marcell Jacobs (attuale capolista stagionale 2018 con 10.12). “Soddisfatto? Relativamente – le prime parole del giovane sprinter lombardo – Ho fatto un buon tempo e non si può non essere soddisfatti, ma ho avuto delle sensazioni diverse dal solito, forse perché si trattava dell’esordio. Ho sentito molto bene la parte tra i 20 e i 30 metri dove di solito sono un po’ carente e forse l’ho pagata negli ultimi 10-15 metri. Nelle prossime tappe di Savona e Roma non vedo l’ora di poter riprovare a migliorare il personale. Il confronto con Jacobs? Siamo amici, non rivali, e aspetto soltanto il 23 e il 31. Pensando agli Europei di Berlino, certo non mancherà la concorrenza, ma la stagione è lunga e c’è tempo. Il debutto sui 200? A data da destinarsi, prima finiamo questo blocco di 100 metri di gare a maggio”.

Mario Lambrughi
Praticamente una finale da Campionato Italiano. L’anello azzurro dello Stadio Raul Guidobaldi ispira gli specialisti del giro di pista con barriere e, soprattutto, Mario Lambrughi. Il 26enne dell’Atletica Riccardi Milano 1946 si presenta sul rettilineo finale con un netto vantaggio su tutti gli avversari. La sua azione è sicura, una piccola incertezza solo all’ultima barriera: vince in 48.99 e dà un bacio al display con il suo crono. Un gesto che incornicia una prestazione che vale la leadership europea stagionale e che in Italia non si vedeva da quasi 13 anni: l’ultimo azzurro sotto i 49 secondi era stato, infatti, Gianni Carabelli, 48.84 l’8 luglio del 2005 a Roma. Grazie a questo risultato, il brianzolo Lambrughi si migliora di 36 centesimi, centra ampiamente lo standard per gli Europei di Berlino (49.80) e diventa il quarto ostacolista italiano alltime. Alle sue spalle bel progresso anche per il 23enne toscano Mattia Contini (Aeronautica) che scende a 49.62 (32 centesimi di PB) davanti a Josè Bencosme (Fiamme Gialle) 49.71. Performance che per entrambi valgono il “minimo” per la rassegna continentale in Germania. “Era una bella giornata – il commento post gara di Lambrughi -, sapevo di valere un buon tempo dopo aver corso un 300hs a Formia: 48.99 davvero no ma a Rieti tutto è possibile. Ho baciato il crono perché è quello che faccio quando esce una buona gara, ormai è consuetudine. Credo che non realizzerò subito, ci metterò un po’ a elaborarlo, speriamo di abbassarlo ancora perché all’ultimo ostacolo sono quasi caduto. Berlino? Incrociamo le dita ma ci sono buoni presupposti per fare bene”.

Andrew Howe
A Rieti, sulla pista della città che l’ha visto crescere, il recordman italiano del salto in lungo Andrew Howe riveste i panni del velocista. All’indomani del suo 33esimo compleanno, l’azzurro si cimenta sui 200 metri che vince con vento quasi nullo in 20.73 (-0.1). L’ultima apparizione dell’atleta dell’Aeronautica sul mezzo giro di pista risale al 2016 (21.16 a Goteborg), mentre Howe non si esprimeva su un crono del genere dal 2011 agli Assoluti di Torino (20.58). In un’altra serie primato personale del quattrocentista piemontese Davide Re (Fiamme Gialle) che si migliora a 20.99 (-0.6), mentre al femminile Maria Benedicta Chigbolu (Esercito) la spunta di un centesimo, 23.78 a 23.79 (+1.3) su Anna Bongiorni (Carabinieri).

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