Doha, Qatar: il primo mondiale di atletica calendarizzato in autunno (27 settembre-6 ottobre) allunga di un mese la classica stagione internazionale. Obiettivo: evitare la canicola estiva dello stato medio-orientale. Un auspicio fortemente voluto, tanto da collocare le gare su strada, maratone e marcia, nell’originale tarda serata alle soglie della mezzanotte. I numeri: oltre 1900 atleti da 209 nazioni, in gara 38 campioni del mondo individuali di Londra 2017 (su 44). Si riparte dal medagliere di due anni fa, in cui il dominio statunitense davanti a Kenya e Sud Africa ha assunto contorni insperati per il team a stelle e strisce (30 medaglie, 10 ori, 11 argenti e 9 bronzi). Per gli USA era stato il ritorno alla vetta mondiale, dopo il colpaccio di due anni prima del Kenya, che a Pechino 2015 vinse la conta delle medaglie d’oro (sette come la Giamaica, ma con quattro argenti in più). A Londra 2017, 42 paesi sono saliti almeno una volta sul podio, dato praticamente identico ai 43 di Pechino: il borsino indica che il numero di bandiere issate sui pennoni potrebbe replicarsi, forse con un leggero incremento, nell’imminente rassegna di Doha.

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