Campionati del Mondo, quinta giornata. In una fredda serata londinese, la primatista italiana assoluta dei 400 ostacoli Yadis Pedroso deve rinunciare alle sue ambizioni di finale. L’azzurra dell’Aeronautica stasera parte in terza corsia accanto a quella dove, un mese fa in IAAF Diamond League, aveva corso il 54.87 della sua seconda migliore prestazione di sempre. Come a Rio 2016 l’ostacolista conferma la sua indole combattiva nelle occasioni che contano e, malgrado la temperatura autunnale e quel doloretto alla gamba che l’aveva infastidita in batteria, mette subito in mostra una buona ritmica tra le barriere. Porta a termine la sua prova in 55.95: è quarta. Davanti a tutte la campionessa olimpica Dalilah Muhammad in 55.00, che precede la canadese Sara Watson (55.05) mentre la britannica Elidh Doyle che con 55.33 agguanta l’ultimo ticket disponibile per la finale. Si chiude in semifinale anche l’avventura della campionessa europea under 23 Ayomide Folorunso. La ventenne delle Fiamme Oro, dopo il 55.65 di ieri, stavolta non fa meglio di 56.47. E’ sesta, poi quinta per l’infrazione di corsia che toglie dall’ordine d’arrivo la nigeriana Glory Nathaniel. Migliori tempi delle semifinali il 54.59 dell’iridata in carica Zuzana Hejnova e il 54.79 della giamaicana Ristananna Tracey.
Irene Siragusa, la velocista con gli occhiali, è quinta in 23.73 (+0.1) nella batteria numero 6 dominata in 22.70 dall’ivoriana, medaglia d’argento dei 100 metri, Maria-Josee Ta Lou. La toscana dell’Esercito era uscita dalla curva a ridosso della terza posizione utile per la promozione al fianco della svizzera Sara Atcho, poi finita seconda in 23.09. Non va meglio alla tricolore assoluta Gloria Hooper. Anche la veronese dei Carabinieri chiude quinta nell’ultima batteria. Purtroppo nemmeno il suo 23.51 (+0.5) è abbastanza per ambire alla promozione: ultimo tempo di recupero il 23.38 della giamaicana Jodean Williams. Peccato, perché tra lei e quel terzo posto marchiato con la “Q” maiuscola si frappone per un centesimo la trinidegna Semoy Hackett in 23.50 e, per appena 2 millesimi, l’elevetica Carmelia Halbheer (23.51 come l’azzurra). Vince la tedesca Rebekka Haase in 22.99, ma le più veloci del primo turno sono il bronzo dei 100 metri Dafne Schippers 22.63 (+0.5) e l’olimpionica dei 400 Shaunae Miller-Uibo 22.69 (-0.1) che punta alla doppietta 200+400.

Azzurri oggi in gara
Oggi la sesta giornata, mercoledì 9 agosto, vedrà in azione cinque atleti italiani ai Mondiali di Londra. Nei 3000 siepi Francesca Bertoni (La Fratellanza 1874 Modena) scenderà in pista alle 19.41 locali (20.41 in Italia) nella terza batteria: per la finale serve arrivare fra le prime tre, ma ci sarà anche il recupero di sei tempi. Sulla pedana del salto in lungo dalle 20.10 toccherà invece a Laura Strati (Atletica Vicentina), per andare in caccia della qualificazione fissata a 6,70 e che in ogni caso premierà le migliori dodici in classifica. Due azzurri nel lancio del martello, chiamati ad affrontare il turno eliminatorio: nel gruppo A (ore 20.20) in gara il piemontese Marco Lingua (asd Marco Lingua 4ever), nel gruppo B (ore 21.50) il romano Simone Falloni (Aeronautica). Si va in finale con 75,50 o in alternativa con un piazzamento nei dodici. Alle 21.55 sarà poi il momento della prima semifinale dei 200 metri con il 19enne Filippo Tortu (Fiamme Gialle), campione europeo under 20 dei 100 metri, che partirà dalla terza corsia. Andranno in finale i primi due, con recupero di due crono tra gli atleti inizialmente esclusi.

Alessia Trost
Dopo il settimo posto di Mosca 2013, l’anno del suo volo a 2 metri, Alessia Trost aveva dovuto rinunciare per un problema fisico alla rassegna iridata di Pechino 2015. Ora è a Londra dove giovedì 10 agosto (ore 20 e 10 in Italia) affronterà la qualificazione. Il primo pensiero dell’azzurra, però, è per una persona che per tanto tempo è stata la sua guida e che da poco non è più con noi. “Gianfranco Chessa non è stato solo il mio allenatore – il suo pensiero non senza emozione -, ma anche una specie di papà per me. Una parte della sua atletica è la mia atletica. L’ultima volta l’avevo visto al meeting di Padova. Tra noi è rimasto sempre aperto un canale di comunicazione”. Giovedì a Londra, l’asticella della qualificazione diretta sarà posizionata a 1,94, la misura che equivale anche allo stagionale della Trost e con cui dovrà confrontarsi anche l’altra azzurra in gara, il bronzo europeo U23 Erika Furlani. “Arrivo ai Mondiali – spiega Alessia – con tanti cambiamenti che sono in parte ancora da automatizzare. Mi sono trasferita ad Ancona per farmi seguire da Marco Tamberi e Gimbo è il mio compagno di allenamenti. Ho perso almeno tre chili, anche perché non tocco un bilanciere da un anno e mezzo. Il mio punto di propulsione ora si è spostato dalla coscia al piede. Al terzultimo e quartultimo appoggio c’è ancora qualcosa da sistemare, ma quello su cui stiamo lavorando è un salto più dinamico rispetto al passato. Ora corro più veloce e sto imparando a spingere in maniere diversa con i piedi”.

 

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