Incontrare una leggenda. Pomeriggio speciale per il finalista mondiale dei 100 metri Filippo Tortu: il 21enne azzurro, settimo a Doha, ha conosciuto e dialogato a lungo con il mito Carl Lewis, il Figlio del vento, vincitore di nove medaglie d’oro olimpiche, in un incontro organizzato dall’AIPS, l’associazione internazionale della stampa sportiva, presieduta da Gianni Merlo. “Resta focalizzato sul tuo obiettivo senza aver paura di raggiungerlo e ragiona da professionista”, il consiglio di Carl Lewis, seduto al fianco di un altro mito della velocità come Leroy Burrell. “Corro perché mi rende felice più di ogni altra cosa”, le parole di Tortu, che ha raccontato anche le proprie aspirazioni oltre l’atletica: “Mi piacerebbe lavorare nel mondo della pubblicità, sto studiando economia”. In sala, nell’Aspire Ballroom della sontuosa Torch che sovrasta lo stadio Khalifa, anche il direttore dell’associazione sportiva dell’università Luiss, Paolo Del Bene. E tornando sulla finale di sabato sera: “Volevo essere tra i primi otto e portare il record italiano a 9.98 – racconta Tortu – ho ottenuto il 50% del mio obiettivo”.

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