Il giorno dopo la medaglia di bronzo di Eleonora Giorgi nella 50 chilometri di marcia ai Mondiali di Doha e la finale raggiunta da Filippo Tortu, settimo nei 100 metri, gli azzurri raccontano le loro emozioni a Casa Atletica Italiana.
Eleonora Giorgi: “In queste ore mi sono resa conto di aver realizzato qualcosa di grande, che non immaginavo. L’ho vissuta come un’impresa epica, se penso che in pratica il vincitore della gara maschile ha chiuso con un tempo che è il mio personale. Ho stretto i denti perché sapevo che era un’occasione da non perdere. Ci tenevo veramente moltissimo. È da tanto tempo che rincorro una medaglia internazionale, dal 2014, ma per squalifiche o infortuni non ero mai riuscita a portarla a casa. Mi sono detta che non potevo farmela sfuggire, ho tenuto duro e ha un valore aggiunto, se considero gli anni che ci ho messo per ottenerla”.
“Oggi direi che vale la pena essere passata alla 50 chilometri, in una stagione che mi ha dato anche il record europeo. Una scelta che rifarei mille volte, nonostante sia una gara veramente lunga, che anche in condizioni ottimali è sempre un’incognita. Alle Olimpiadi vorrei gareggiare sulla 50 km, se ci sarà. Credo che le donne abbiano dimostrato di poterla fare. Ma sono aperta anche a un’eventuale 30 km, una distanza in cui potrei dire la mia. Spero che sia presa una decisione molto presto. Ho sempre nuovi sogni da realizzare”.
Filippo Tortu: “Era l’obiettivo dell’anno, l’ho centrato. Devo solo continuare a stare tranquillo e lavorare come ho sempre fatto, senza pensare di aver raggiunto l’obiettivo di una carriera. Dopo l’arrivo della semifinale ho pensato a non esultare, a stare rilassato, ma invece quando ho saputo di essere qualificato non ho mai esultato così tanto per una gara. Sono letteralmente impazzito di gioia, forse l’emozione più bella, anche più del record dell’anno scorso, per me ha molto più valore questa finale rispetto al 9.99 del primato italiano”.
“Inizierò la stagione delle Olimpiadi con una consapevolezza diversa. Andrà fatta una scelta tra 100 e 200 metri, ci eravamo detti di affrontarla dopo il Mondiale. Forse gli avversari mi guarderanno con occhi diversi, perché gareggiare con loro stavolta in finale ai Mondiali era diverso: se mi trovavo lì, un motivo c’era. Ho sentito il tifo di tutti, anche di Gimbo Tamberi, gli avevo detto di non venire e di pensare più alla sua gara, ma non ce l’ha fatta, è stato veramente toccante. Riportare l’Italia nei migliori otto al mondo mi riempie di orgoglio, rappresenta molto il movimento della velocità italiana che sta crescendo tantissimo. Nella staffetta, speriamo di arrivare in finale. Sarà difficile ma a un Mondiale niente è semplice, nella 4×100 c’è un livello alto e una buona chimica tra noi, riusciamo a tirare fuori il meglio l’uno dall’altro”.

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