Un anno e mezzo lontano dalle gare, tra la pandemia e qualche guaio fisico. “Come diceva Michael Jordan in Space Jam… vediamo se mi ricordo ancora come si fa”: non ha perso lo spirito Massimo Stano, che di ricordi a cui ispirarsi ne ha parecchi, per esempio il suo record italiano della 20 km a La Coruña o la medaglia di bronzo ai Mondiali a squadre di Taicang. Domenica mattina nello scenario delle Terme di Caracalla, allo stadio Martellini di Roma, torna a gareggiare il marciatore pugliese delle Fiamme Oro: l’occasione sono i 10.000 di marcia su pista, terza prova dei Campionati di Società che si snodano su tre sedi, con Bergamo e Acquaviva delle Fonti (Bari) oltre alla Capitale. È dai Mondiali di Doha, dalla notte afosa e non propriamente fortunata del 4 ottobre 2019, che Stano non indossa un pettorale. Ci si è messa di traverso l’emergenza sanitaria e pure una fastidiosa periostite alla tibia sinistra, e fin qui le brutte notizie. Ma soprattutto – qui invece si sorride – è diventato papà della piccola Sophie, venuta al mondo qualche settimana fa, in febbraio, per la gioia sua e di mamma Fatima Lotfi: “Magari è una coincidenza, o forse no, però proprio in quei giorni ci siamo resi conto che anche gli allenamenti stavano cominciando a girare per il verso giusto. È stato un periodo pieno di emozioni”.
Un passo indietro è indispensabile per capire quanto accaduto negli ultimi mesi: “Alla fine della scorsa estate mi sono fermato – racconta Stano – quattro mesi senza marciare, fino alla metà di gennaio. Non avevo particolare fastidio ma è spuntata questa periostite: parliamo della tibia già operata in passato per una microfrattura. È un mio punto debole, per questo ci siamo allertati. Così per i successivi mesi ho svolto soltanto lavoro alternativo, tra cardiofitness in palestra, attività in piscina e mountain bike. Con il mio coach Patrizio Parcesepe abbiamo ripreso a marciare gradualmente, usando anche dei plantari ammortizzanti in entrambi i piedi, senza affrettare il recupero e sempre attenti a sbagliare il meno possibile”. E proprio nei giorni in cui nasceva la piccola Sophie, le sensazioni cominciavano a ricompensarlo. Con la possibilità di guardare alle Olimpiadi di Tokyo – come standard è valido il record italiano del giugno 2019, 1h17:45 – con più ottimismo. E con una tifosa in più.
Ma adesso, appunto, bisogna ricordarsi come si fa: start domenica mattina alle 10.15, al via anche Francesco Fortunato (Fiamme Gialle) e Davide Finocchietti (Libertas Unicusano Livorno). “Voglio rivivere le sensazioni della gara, riprendere confidenza anche con quella ‘ansietta’ pre-competizione, con la gestione dei giorni precedenti e del giorno stesso. È questo l’obiettivo di domenica. Non guarderò il tempo, non è un problema se esce un crono che non è nei miei canoni”. Roma segnerà anche un altro ritorno, quello di Eleonora Dominici (Fiamme Gialle), marciatrice da 1h30:35 nella 20 km, assente dal giugno 2019. La prova femminile dei 10.000 scatta alle ore 9: Antonella Palmisano (Fiamme Gialle) ha posticipato l’esordio stagionale per un leggero fastidio alla zona lombare e rinvia l’appuntamento a Podebrady (Repubblica Ceca) il 16 maggio.