Roma06/06/2019 Golden Gala Pietro Mennea, IAAF Diamond League - foto di Giancarlo Colombo/A.G.Giancarlo Colombo

L’esordio stagionale di Marco Tamberi è sempre più sempre più vicino, il sogno di Tokyo rinviato di un anno, l’attesa per il Golden Gala ai Marmi, le manifestazioni di piazza contro il razzismo, le chat con gli altri saltatori, le dirette su Instagram durante il lockdown, gli esami alla Luiss.

Guardiamo al futuro, fissiamo le date. Quando ti rivedremo in pedana?
“Debutto sabato 20 giugno a Formia. Da capitano azzurro mi sento di dover fare il primo passo. Sono stato l’ultimo a gareggiare, il 29 febbraio a Siena, con quel 2,31, e sarò il primo a tornare. Ovviamente è soltanto un primo test per riaffacciarsi alle competizioni e tenere alta la tensione e l’adrenalina. Non è stato facile in questo periodo trovare il focus quando non esistevano obiettivi a breve. Avevo pensato di cominciare il 18 ad Ancona, ma il fatto di andare in trasferta, spostarsi, vivere un contesto di gara diverso rispetto al mio campo di allenamenti, può darmi ancora più stimoli”.

È confermata la tua gara virtuale?
“Sì. Giovedì 25 giugno alle 19 ad Ancona: è una gara che stiamo organizzando per la prima volta in streaming. Saremo in quattro: io, il bahamense Jamal Wilson, il tedesco Mateusz Przybylko e Stefano Sottile. Appena ho visto che Stefano è tornato a saltare gli ho chiesto di partecipare a questo piccolo esperimento. Stiamo pensando a una sorta di sfida a squadre: due italiani… contro il resto del mondo. Con Stefano siamo veramente amici, rispetto tantissimo la sua voglia di stupire, è il presente e il futuro dell’atletica italiana”.

All’inizio gareggerai senza pubblico. Come la vivi?
“Un dramma, sportivamente parlando. Riesco davvero a trovare tanta energia e soddisfazione dal pubblico. Essere in pedana e guardare qualcuno che mi sta osservando, mi dà una carica che non si può immaginare. Quegli sguardi mi mettono i brividi, è qualcosa di stratosferico. Il pubblico è l’aspetto più bello di quello che faccio. Spero che presto si torni a saltare con il pubblico, ovviamente seguendo tutte le norme”.

Senza Tokyo, quale nuovo senso hai dato al tuo 2020?
“Un anno di costruzione. Del rinvio di Tokyo, e di come mi sono sentito, sapete già tutto. Ma ora che è stato delineato un nuovo calendario, la voglia e gli stimoli cominciano a tornare. Senza la gara di punta come i Giochi di Tokyo, e poi neanche gli Europei di Parigi, potremo mettere a punto tanti piccoli dettagli che saranno utili il prossimo anno”.

Il Golden Gala allo Stadio dei Marmi di Roma il 17 settembre. Ci sarai?
“Certo, per me è l’appuntamento più importante dell’anno. Il più bello. E non vedo l’ora di esserci. Quando ho letto la notizia del Golden Gala ai Marmi sono esploso di felicità. È uno stadio dal fascino unico, ogni volta che ci riscaldiamo lì prima di entrare all’Olimpico rimango dieci minuti a fissare le statue e immaginare una gara in quel contesto”.

Qual è il tuo messaggio per gli azzurri che stanno per tornare a gareggiare?
“Tenete duro e cercate obiettivi a breve termine. Provate a concentrarvi su di voi per limare il personale. Lavorate sui dettagli. Dedichiamoci all’atletica come se le Olimpiadi ci fossero quest’anno”.

Il mondo è in piazza per dire no al razzismo. Che effetto ti fa?
“Rabbrividisco quando vedo il video di Floyd. Non riesco a concepire quanto nel 2020 si possa restare ancora così indietro. Siamo al 5G e qui qualcuno teorizza ancora la differenze tra razze. Penso sia giusto che noi sportivi sosteniamo queste battaglie contro il razzismo. Bisogna tirar fuori la voce”.

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