Due italiane nella top ten alla maratona di Praga. L’azzurra Catherine Bertone chiude settima in 2h31:07 a quasi 47 anni con il quarto risultato in carriera, alla vigilia del suo compleanno. Per la valdostana dell’Atletica Sandro Calvesi, due volte mamma e medico al pronto soccorso pediatrico, un’altra prova significativa a livello internazionale, dopo l’ottavo posto nella scorsa estate agli Europei Berlino dove è salita sul podio con l’argento a squadre. Sempre nella città tedesca, ma nel 2017, era scesa a 2h28:34 che è il record mondiale della categoria master W45. Oggi, in una mattinata fredda e ventosa con 4 gradi alla partenza, un passaggio a metà gara in 1h14:19 prima di una flessione, riuscendo comunque a mantenere un ritmo inferiore ai 3:40 al chilometro. Applausi per la piemontese Elisa Stefani (Brancaleone Asti), nona in rimonta con 2h33:36 sul traguardo nella capitale ceca per demolire di oltre quattro minuti il record personale di 2h37:54 datato 2012. L’alessandrina di Valenza, 33 anni festeggiati ieri e campionessa tricolore nel 2013, ha corso in “negative split” con una seconda parte più veloce della prima, dopo essere transitata con 1h17:20 al giro di boa. In questa stagione era già cresciuta nella mezza maratona, 1h14:04 alla Stramilano.

“Sono contenta di averla portata a casa – le parole di Catherine Bertone – ed è un’esperienza in più. Anche se ho corso 38 maratone e domani le candeline sono 47, c’è sempre qualcosa da imparare. Speravo in qualcosa di meglio, sulla base degli ultimi allenamenti. Ma la voglia di correre non è passata, mentre ero in gara pensavo già alla prossima”. “Mi sono fatta il regalo – racconta Elisa Stefani – con un numero, il 33, che mi ha accompagnato anche nel crono di 2h33:36. Volevo fortemente un tempo del genere, sapevo che era possibile e sono molto soddisfatta. Questo risultato significa tantissimo a livello personale”. La protagonista assoluta della gara è invece Lonah Chemtai Salpeter, vincitrice in un formidabile 2h19:46. Un crono che proietta la trentenne israeliana di origine keniana al terzo posto nelle liste europee di sempre. Meglio di lei soltanto la britannica Paula Radcliffe, primatista mondiale con 2h15:25 nel 2003, e la tedesca Irina Mikitenko, 2h19:19 nel 2008. Nella passata stagione si era rivelata conquistando il titolo continentale dei 10.000 su pista a Berlino, per aggiudicarsi poi la Firenze Marathon in 2h24:17

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