Due argenti e cinque bronzi con un totale di 7 volte sul podio, appena una in meno del massimo storico. Ma per l’Italia dell’atletica ai Campionati Europei under 23 di Gavle c’è anche il sesto posto nella classifica a punti: soltanto nella scorsa edizione, sulle undici precedenti, gli azzurri avevano chiuso con un ranking migliore, quinti, mentre nel medagliere sono diciottesimi. In tutto i piazzamenti tra i primi otto sono stati 23: si è arrivati a una somma superiore in due occasioni, le più recenti, e lo stesso vale per il numero di punti raccolti, 94 al termine delle quattro giornate di gare al Gunder Hagg Stadion della città svedese. “Un bilancio per noi positivo – commenta il vicedirettore tecnico per le squadre giovanili Antonio Andreozzi – sostanzialmente in linea con quello che ci aspettavamo e in buona parte anche con le edizioni precedenti, un po’ al di sotto soltanto rispetto alle ultime due che erano state particolarmente ricche di risultati. Ma i numeri ci possono rendere soddisfatti. Tra le prestazioni di maggior significato, meritano di essere citati il 20,50 che ha dato l’argento a Leonardo Fabbri nel peso, il primo “otto metri” del lunghista Gabriele Chilà, medaglia di bronzo, il 16,95 di Andrea Dallavalle, terzo nel triplo con lo standard per i Mondiali di Doha, e la conferma della ripresa ad alto livello di Tobia Bocchi, quarto con 16,59 all’ultimo salto, che ha dimostrato di essere sulla strada giusta. Poi mi fa piacere sottolineare di nuovo la presenza sul podio di Marta Zenoni, stavolta nei 1500 metri, dopo i Mondiali under 18 nel 2015 a Cali dove era stata terza negli 800 metri. Ha ripetuto lo stesso piazzamento, a distanza di quattro anni, dimostrando di essere un’atleta ormai recuperata”.

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