Alessia Trost
Alessia Trost

Tutto facile per Alessia Trost. La saltatrice azzurra si assicura la finale dell’alto agli Europei indoor di Torun, in Polonia, nella sessione serale della seconda giornata, grazie alla misura di 1,91 superata al primo tentativo. La friulana entra tra le migliori otto del continente, obiettivo che non riesce invece a Elena Vallortigara, tre errori a 1,91 e un quattordicesimo posto finale con 1,87. Come al maschile (con Tamberi) le medaglie dell’alto si assegnano domenica, per le donne nel pomeriggio, alle 17.45. Trost si riaffaccia nella finale di questo evento continentale a distanza di sei anni dall’argento conquistato a Praga nel 2015, dopodiché al coperto ha vinto anche la medaglia di bronzo ai Mondiali di Birmingham nel 2018. Entrata a 1,76 senza errori, l’azzurra prosegue il proprio percorso netto a 1,82, 1,87 e poi all’1,91 decisivo, oltrepassato con le stesse buone impressioni fornite già nelle precedenti uscite indoor, in particolare in occasione dell’1,94 di Lodz. Meno brillante Vallortigara, okay a 1,76 e incappata in un errore sia a 1,82 sia a 1,87, prima di lasciare la gara a 1,91. Sul velluto la favoritissima ucraina Yaroslava Mahuchikh e anche la connazionale Iryna Herashchenko, più in difficoltà la terza delle ucraine, Yuliya Levchenko, costretta a ricorrere alla terza prova per prendersi l’1,91. Tra le “vittime” illustri la britannica Morgan Lake di recente a 1,96 e oggi esclusa dalla finale.

A testa altissima. Ma anche con tanto rammarico, per Vladimir Aceti, autore del terzo tempo complessivo nelle semifinali dei 400 metri ma rimasto fuori dalla finale, in quanto terzo classificato nella più scatenata delle tre semifinali, ognuna delle quali promuoveva soltanto i primi due posti, senza ripescaggi. C’è la consolazione del primato personale per il quattrocentista azzurro, 46.55, due centesimi meglio del crono con cui ha trionfato agli Assoluti indoor di Ancona. Lotta come un leone spalla a spalla con l’olandese Tony Van Diepen (46.06) e con lo spagnolo Oscar Husillos (46.26), si concede anche il lusso di prevalere sul ceco Pavel Maslak (46.70) tre volte campione mondiale al coperto (e altrettante campione europeo indoor), ma il meccanismo di accesso alla finale gli sbarra la strada. Al femminile, semifinale impossibile per Rebecca Borga: con lei la polacca Justyna Swiety-Ersetic che infiamma l’Arena Torun a colpi di record nazionale (51.34) e l’olandese Lieke Klaver che si imballa nel finale ma salva la seconda piazza (52.09). Scattata dalla prima corsia, la veneziana non riesce a ripetere il 52.72 della mattinata e chiude in 54.23. Domenica la staffetta.

Dopo la tripletta azzurra della mattinata (avanti Bellò, Baldessari e Vandi) anche al maschile arriva un pass per la semifinale degli 800 metri. Lo guadagna Simone Barontini, di forza, senza nessun timore nella bagarre della sesta batteria. Si fa trovare pronto nella battaglia dell’ultimo giro e centra la “Q” maiuscola (1:48.78) recuperando una posizione sulla retta conclusiva ai danni del ceco Filip Snejdr (1:48.87), nell’affare a quattro regolato dal belga Elliott Crestan (1:48.32) sul britannico Jamie Webb (1:48.72). Il 22enne marchigiano sarà di nuovo in pista domani alle 19.25 per le semifinali, forte del sesto tempo nel riepilogo complessivo di oggi. Non lontano dal crono di Barontini si presenta il debuttante Gabriele Aquaro, con 1:48.88 nella batteria precedente, quarto e fuori dalla semifinale.

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