Prestazione da applausi per Edoardo Scotti a Bydgoszcz, in Polonia, nei 400 metri. Il campione europeo under 20 corre in 45.48 al Memorial Irena Szewinska e sbriciola il primato personale dopo due anni. L’azzurro dei Carabinieri, finalista mondiale con la staffetta 4×400 a Doha, era all’esordio in un meeting internazionale: si regala una vittoria prestigiosa e un netto miglioramento rispetto al 45.84 dei Mondiali under 20 di Tampere del 2018, ma soprattutto entra in una nuova dimensione, dimostrando anche una maturità tattica spiccata, evidenziata da una distribuzione corretta, che non esagera nella prima metà e poi lascia spazio al classico finale esuberante, mai così brillante. Oltre tre decimi di progresso in un colpo soltanto. “Edo” scappa via al polacco Karol Zalewski (46.06) e all’olandese Tony Van Diepen (46.64) e sbarca nella top ten italiana di sempre al decimo posto, superando il 45.49 di Marcello Fiasconaro del 1971 che è stato record italiano per dieci anni. Ed è una good news in particolare per la staffetta 4×400 che può godere del primatista italiano Davide Re, dell’esperienza di Matteo Galvan e dell’ascesa di due giovani talenti come Scotti e Aceti. E non solo. Per un potenziale da sub-3 minuti per il quartetto del miglio.

Vent’anni compiuti in maggio, un palmarès giovanile che ha pochi eguali nella storia azzurra (oro individuale nel giro di pista a Boras 2019 tra gli under 20, campione del mondo under 20 con la staffetta 4×400 due anni fa a Tampere con il record continentale, campione europeo under 20 con la 4×400 a Grosseto 2017), nella fascia d’età degli under 23 soltanto Claudio Licciardello (45.25) e Mauro Zuliani (45.26) hanno corso più veloce di lui.

“Sono soddisfatto, certo, ma c’è ancora margine e quest’anno potrebbero uscire altre belle sorprese – commenta Scotti dalla Polonia -. Lo aspettavo, sapevo che sarebbe arrivato questo crono prima o poi: oggi abbiamo dimostrato che anche in un anno difficile si può correre forte, se non ci si abbatte d’animo. Io non mi sono buttato via moralmente, non sono mai andato giù di testa, ed ecco il risultato. Ho corso facile, vedevo gli avversari che non se ne andavano nel primo rettilineo e mi sentivo leggero. Mi è piaciuto quasi tutto, soprattutto la prima parte del rettilineo finale: poi mi son trovato da solo, senza rivali accanto, e nei 40 metri finali credo di aver lasciato qualche centesimo perché ho cominciato a indurirmi. Come festeggio stasera? Andando a letto presto perché devo prepararmi per gli Assoluti di Padova, sarà quella la mia prossima gara. Poi vedremo il resto della stagione. Ma questo è soltanto un inizio. E stasera penso anche alla staffetta e a quello che potremo fare a Tokyo: se continuiamo su questa strada possiamo davvero prenderci il record italiano e scendere sotto i tre minuti”.

Quarto posto tra i big europei del peso per Leonardo Fabbri (Aeronautica). Il primatista italiano indoor stavolta resta al di qua dei ventuno metri (20,83), trovati invece, con decisione, dal polacco campione d’Europa Michal Haratyk (21,61) e dal croato Filip Mihaljevic (21,35). Per Fabbri anche un 20,48 e quattro nulli.

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