Edoardo Scotti, ovvero l’uomo che ha corso più forte di tutti in Italia alla sua età nei 400 metri (45.21 da primato U23), il ragazzo che ha stupito al Golden Gala riportando un azzurro al successo dopo nove anni, il talento che ha collezionato medaglie giovanili europee e mondiali, prima di sbarcare nella finale iridata con la staffetta 4×400 a Doha. E che adesso è pronto per una stagione da big: sabato pomeriggio i Campionati italiani juniores e promesse indoor di Ancona daranno lo start alla sua prima uscita agonistica, con la gara che ne segna il ritorno dopo due anni in una competizione su questa distanza al coperto, non esattamente il suo terreno preferito. Le batterie sono in programma alle 15.35 di sabato, per assicurarsi l’accesso alla finale del giorno dopo, domenica alle 12.30. “Non ho corso di frequente nelle indoor, anche se ho vinto un paio di campionati italiani giovanili – ricorda – quest’anno abbiamo deciso con il mio coach Giacomo Zilocchi di affrontarle come tappa di avvicinamento alla stagione all’aperto, e magari per migliorare il ranking verso le Olimpiadi. Voglio testarmi sulla pista di Ancona così da avere riferimenti in vista degli Assoluti, tra due settimane (20-21 febbraio, ndr): sarà la mia prima partecipazione alla massima rassegna indoor”. Dove cercherà di bissare il titolo italiano conquistato all’aperto a Padova nello scorso agosto, e in una manifestazione che darà anche indicazioni per la staffetta degli Euroindoor di Torun (5-7 marzo).

Il lodigiano dei Carabinieri che vive a Castell’Arquato (Piacenza) e si allena a Fidenza (Parma), vent’anni, capofila di quella new age di quattrocentisti che rende ambizioso il quartetto azzurro in chiave olimpica, ha terminato da poco un doppio periodo di allenamento a Siracusa, fianco a fianco con gli altri staffettisti Vladimir Aceti e Michele Tricca. “Si stava benissimo, una soluzione ideale viste le temperature e il contesto di gruppo che abbiamo vissuto – racconta ‘Edo’ – ho caricato molto, aumentando anche la mole dei miei allenamenti. Ho aggiunto un paio di sedute a settimana rispetto a quanto fossi abituato. Quindi considerato che ho lavorato tantissimo fino al weekend scorso, al limite delle forze, e sempre in funzione dell’estate, non mi aspetto un gran tempo dalla prima gara indoor, ma posso puntare a migliorare il personale di 47.53 del 2019. Se mi chiedete cosa voglio da quest’anno, rispondo senza dubbi: un buon piazzamento in finale alle Olimpiadi con una delle staffette. E se poi riuscissi a qualificarmi anche per la gara individuale…”.

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