Egidio Longo
Egidio Longo

Applausi a scena aperta, elogi e complimenti che sembrano attribuiti a una performance artistica più che alla prestazione in una gara culinaria. Così i circa 100 partecipanti alla tappa delle Olimpiadi Gastronomiche 2016, tenuta ieri sera al Circolo Canottieri Roma, hanno accolto i piccoli capolavori offerti dallo chef giallorosso Egidio Longo e dal suo encomiabile staff. Protagonista dell’ottava puntata della quarta edizione della golosa competizione ideata da Sergio Rossi, il re dei fornelli di Lungotevere Flaminio 39 ha offerto una serata da ricordare, iniziando ufficialmente la sua corsa verso il titolo di Chef dell’Anno, premio peraltro vinto due anni fa.

L'antipasto
L’antipasto

Tra i primi ad applaudire le creazioni dello chef calabrese un orgoglioso Massimo Mannocchi, Segretario Generale del Canottieri Roma che ieri faceva gli onori di casa. “Ospitiamo nuovamente le Olimpiadi Gastronomiche, sperando di offrire a tanti amici anche di altri Circoli un momento di alta cucina e convivialità. Facendo ovviamente il tifo per il nostro Egidio, dunque augurandogli nuovi e sempre più entusiasmanti successi”, ha detto subito dopo l’aperitivo a base di formaggi speziati Sabelli al tartufo, al peperoncino e alle olive verdi; burratine, stracciatelle, treccioni di bufala. Il tutto bagnato da Prosecco di Valdobbiadene e cocktail analcolici. Ebbene, dopo il dolce, la chiusura perfetta grazie a una splendida cupolina alla nocciola, frutti rossi brinati su salsa al cioccolato e sbriciolata di meringa all’italiana (accompagnata da crema al caffè Antica Gelateria del Corso), il sorriso del Segretario Generale ha confermato che gli auspici iniziali erano stati rispettati. Il sigillo di un successo.

Il secondo
Il secondo

In mezzo, tra aperitivo e dolce, altri successi gastronomici. A partire dal primo piatto, con una elaborata rivisitazione di una specialità della cucina romana, la cacio e pepe. Dunque spaghetti alla chitarra cacio e pepe e tartufo in cestino di Parmigiano Reggiano Gran Riserva. Il sorbetto al limone ha poi preparato il palato per un secondo trionfale: turbante di branzino con cipolletta rossa di Tropea e arance caramellate in mantello di lardo di cinta su passatina di ceci al rosmarino. Un’esplosione di gusto che senz’altro non ha lasciato indifferenti i giurati, gli esperti gastronomi dell’Accademia Italiana della Cucina: Gabriele Gasparro (presidente), Michela Rossi e Gianni Di Sorte. A impreziosire ulteriormente le delizie offerte, i vini della cantina del Principe Pallavicini: Poggio Verde (Frascati Superiore DOCG), Roma (Malvasia Puntinata DOC), Stillato (Passito di Malvasia Puntinato). In chiusura, caffè della Torrefazione Giannangeli.

Il dolce
Il dolce

Tra gli ospiti in sala, Massimiliano Atelli e Stefano Castiglione del Circolo Magistrati Corte dei Conti; Augusto Merletti, Presidente del Circolo Verde Roma; lo scultore Gianni Bennati; il commercialista-cantante Andrea Sanchini; il noto avvocato urbanista Giuseppe Lavitola; Anna Tarantini del Circolo Antico Tiro a Volo.

“Le Olimpiadi Gastronomiche sono nate per offrire una nuova forma di leale rivalità tra i Circoli – ha ricordato Sergio Rossi – qualcosa che andasse oltre le comuni competizioni sui campi di gioco e oggi riscuotono un successo oltre le più rosee previsioni iniziali. Qualcuno, commentando l’iniziativa, ha scritto ‘Gastronomia agonistica, è nato un nuovo sport’ ed è esattamente questo lo slogan che abbiamo scelto, con l’obiettivo di allargare sempre di più questa manifestazione ad altre province”.

Al termine delle dieci tappe previste, i giurati delle Olimpiadi Gastronomiche sanciranno, come anticipato, lo Chef dell’Anno 2016 ma anche il più bravo dell’intero quadriennio. Quattro anni, come quelli che intercorrono tra un’Olimpiade e l’altra, e anche qui medaglie da assegnare. Ed Egidio Longo del Canottieri Roma, inutile dirlo, punta tutto sull’oro.

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